Approfondimenti

La crisi della carta stampata: ecco i numeri (e la crisi sanitaria incide relativamente: il trend era già in corso)

Quale è lo stato di salute della stampa italiana cartacea? Pessimo, lo dicono i numeri. E' un processo in corso ormai da decenni: la concorrenza dell'on line, il cambio di abitudini degli italiani (ma più in generale degli europei e poi vale anche nel resto del mondo questo discorso), la nascita di nuovi media mette in crisi il mezzo tradizionale di informazione, il giornale comprato in edicola. Ne abbiamo già parlato (per le edicole leggi La crisi delle edicole: in Italia calo del 60% in poco più di 16 anni), il covid-19 ha impresso un ulteriore accelerata favorendo il cambio di abitudini. Sempre meno carta stampata, sempre meno edicole, sempre più informazione on line. E' un processo però, come detto, in corso da tempo: il covid-19 ha impresso una accelerata ma la direzione è quella da tempo, inesorabilmente. I fenomeni storici però appaiono più chiari quando si usano i dati per dargli una dimensione. Bene, per quanto riguarda i giornali i dati ci sono e si possono trovare sul sito della Ads, agenzia che si occupa di raccogliere e certificare i dati di vendita (e parecchi altri dati) della stampa italiana. Il sito dell'agenzia contiene un archivio di dati consultabile liberamente. Se volete approfondire e divertirvi a cercare ecco il link:

http://www.adsnotizie.it/_dati_certificati_territorio.asp

Qui per darvi un'idea ci limitiamo a proporvi i dati di alcuni giornali (mettiamo alcuni dei principali quotidiani nazionali fra cui uno sportivo e uno economico e il giornale locale cremonese: se fate un giretto nel sito che abbiamo messo in link potrete verificare voi stessi comunque che il trend accomuna tutti i giornali di tutte le città e di ogni orientamento politico, è un problema di ogni singolo giornale italiano). Si tratta delle copie vendute ogni giorno in media nell'arco di un mese di riferimento. Ecco i dati (con una premessa: riportiamo un dato del 2013 e uno del 2019 per farvi vedere quanto sia grande la perdita negli anni, uno del 2020 per farvi vedere che il trend continua anche se ovviamente fra 2019 e 2020 la perdita è molto meno ampia che fra 2013 e 2019, è un solo anno di distanza a fronte di ben 6 anni di distanza nel primo confronto):

CORRIERE DELLA SERA

NOVEMBRE 2013 464428 COPIE

NOVEMBRE 2019 270309 COPIE

SETTEMBRE 2020 256831 COPIE

GAZZETTA DELLO SPORT

NOVEMBRE 2013 224558 COPIE

NOVEMBRE 2019 138873 COPIE

SETTEMBRE 2020 114724 COPIE

REPUBBLICA

NOVEMBRE 2013 382234 COPIE

NOVEMBRE 2019 190004 COPIE

SETTEMBRE 2020 187327 COPIE

SOLE 24 ORE

NOVEMBRE 2013 315521 COPIE

NOVEMBRE 2019 146340 COPIE

SETTEMBRE 2020 143540 COPIE

LA PROVINCIA DI CREMONA

NOVEMBRE 2013 19190 COPIE

NOVEMBRE 2019 13381 COPIE

SETTEMBRE 2020 12574 COPIE

A determinare questo calo di copie venduti sono i giovani. Non c'è infatti il ricambio generazionale. Diciamo che gli over 35 sono affezionati ai giornali di carta con cui sono cresciuti e comprano regolarmente il giornale o comunque lo leggono volentieri. I ragazzi invece no (celebre una frase di Mentana in una conferenza su questo argomento "mettetevi davanti a un edicola e contate i giovani che comprano il giornale). I giovani preferiscono internet come strumento di informazione e piaccia o non piaccia è un processo ormai irreversibile (difficile pensare che si torni indietro). La stampa cartacea quindi si regge su una generazione che col tempo sparirà per ragioni anagrafiche, poi sparirà a sua volta (o meglio troverà nuove forme digitali di uscita). Diciamo che fra 30-40 anni al massimo probabilmente in Italia non esisteranno più i giornali di carta (forse meno).

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