Approfondimenti

Il caso di Martina punta di un iceberg: la pandemia ha cancellato milioni di prestazioni sanitarie urgenti e importanti

Nei giorni scorsi ha destato dolore e cordoglio diffuso la notizia della morte di Martina Luoni, la giovane 27enne morta di cancro (molto spesso questa parola viene evitata con termini come "malattia incurabile" in suo luogo: noi pensiamo che il termine "cancro" debba essere scritto, i problemi vanno affrontati e non nascosti).

Martina aveva lanciato un appello durante il momento più complicato della pandemia per invitare al rispetto delle regole in modo da evitare l'appesantirsi della pressione sugli ospedali: a causa della crisi dei centri medici travolti dalla grande quantità di malati covid, infatti, Martina aveva dovuto rinviare delle terapie importanti per affrontare il suo male

Il suo, purtroppo, non è un caso isolato. Il Gimbe (osservatorio scientifico indipendente) ha diffuso già da qualche tempo un lungo report che analizza il problema delle mancate prestazioni sanitarie dovute alla pandemia.

Il report lo trovate qui: https://www.gimbe.org/osservatorio/Report_Osservatorio_GIMBE_2021.01_Impatto_COVID_19_prestazioni_sanitarie.pdf

E' esaustivo, completo e comprensibile a tutti. Vi invitiamo a leggerlo e approfondirlo anche perché è ricco di dati dettagliati. Qui ci limitiamo a riportare qualche dato generale:

nel 2020 si sono registrati 1,3 milioni di ricoveri in meno nei nostri ospedali, meno 17% rispetto al 2019%, quasi la metà (47,6%) avrebbero dovuto essere ricoveri per interventi chirurgici, evidentemente rinviati

il 42,6% dei ricoveri rinviati si riferiva a prestazioni urgenti

a livello specialistico ambulatoriale le prestazioni erogate sono state 144,5 milioni in meno, quasi tutte nelle strutture pubbliche: si parla di esami di laboratorio, diagnostica e visite rinviate

Questi sono numeri ma dietro questi numeri ci sono storie come quella di Martina e vite perdute: battere il virus serve a tutelare tutti, anche coloro che soffrono di altre patologie.

C'è però una riflessione ulteriore che vogliamo fare: a causa della crisi del bilancio dello stato italiano, si è tagliata continuamente la sanità nell'ultimo decennio. Trovate un approfondimento sempre fra i rapporti del Gimbe: https://www.gimbe.org/osservatorio/Report_Osservatorio_GIMBE_2019.07_Definanziamento_SSN.pdf

A prescindere dalle scelte contingenti per affrontare la pandemia, una sanità più forte resiste meglio a qualsiasi urto

Come cittadini dobbiamo fare qualsiasi cosa pur di stoppare definitivamente la pandemia, come cittadini però dobbiamo anche ricordarci che la sanità è un bene essenziale. Combattere gli sprechi (che ci sono e vanno considerati un nemico mortale perché in definitiva costano vite, togliendo risorse dove andrebbero messe) e combattere i tagli, pur sapendo che i bilanci dello stato sono in pessima condizione, deve essere un obiettivo di tutti. Ogni volta che tagliamo la sanità, c'è un costo in vite umane e qualità della vita.

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