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I numeri della pandemia: confronto fra 2020 e 2021 in Lombardia

Come sta andando la situazione pandemica? Come sempre, è fondamentale restare razionali e calma nell'analisi dei dati, che sono sempre la base da cui partire. Per prima cosa, ecco i dati pubblicati dalla regione Lombardia il 30 dicembre 2020:

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Ed ecco i dati pubblicati dalla Regione Lombardia il 30 dicembre 2021:

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Confrontate questi dati: che cosa possiamo notare? Per prima cosa, il numero dei nuovi positivi è molto più alto: 39152 nel 2021 vs 1673 nel 2020. Un aumento spaventoso, sembrererebbe...ma bisogna anche guardare i tamponi: 229059 nel 2021 vs 23878 nel 2020. Riassumendo: abbiamo quasi 10 volte i tamponi dello scorso anno. Certo, l'aumento dei positivi supera di gran lunga le 10 volte (siamo ben oltre le 20 volte), ma già questo ridimensiona il valore dei numeri. Inoltre, bisogna ricordare che lo scorso anno c'era un lockdown duro in essere con ristoranti e bar chiusi, coprifuoco e quanto altro, stavolta è rimasto tutto aperto fino a pochi giorni fa e si sono chiuse ora le discoteche (e come al solito si vedrà l'effetto fra pochi giorni).

Insomma, abbiamo una variante, la Omicron, che contagia molto di più, questo lo sappiamo, l'aumento c'è ed è evidente, ma i numeri non sono così spaventosamente più alti del 2020 come potrebbe sembrare, tenendo conto anche delle differenti situazioni di contesto. Questo significa che le nostre politiche di contrasto (vaccini ma non solo) hanno in qualche modo limitato la diffusione.

Certo, il numero ora sta risalendo...ma anche qui: se confrontate i ricoverati avevamo 481 ricoverati in terapia intensiva a fronte di 204 attuali in tutta la regione, i ricoverati non in terapia intensiva sono circa la metà. Insomma, qui la differenza rispetto al 2020 è evidente e abbiamo grande margine di vantaggio da gestire (che ci dà tempo per non sbagliare, se facciamo le cose bene). Il dato però sta aumentando negli ultimi giorni in modo consistente, questo è un dato di fatto di cui bisogna tenere conto. La terza dose (a oggi 34% dei residenti in provincia di Cremona con terza dose somministrata, dato in forte aumento) può contrastare, ma è evidente che bisogna prendere altri provvedimenti per frenare la crescita: il governo ha fatto le sue scelte, lasciamo valutare a voi se sono quelle giuste o meno.

C'è anche un dato da sottolineare: sappiamo già per esperienza che l'arrivo della stagione calda aiuta, non perché il virus cambi ma perché le persone tendono a stare molto meno al chiuso (e al chiuso, lo sappiamo, la veicolazione del virus è più facilitata). Dobbiamo quindi tenere duro due-tre mesi, poi il clima e il cambio di abitudine conseguente delle persone darà una ulteriore mano. 

Insomma, in definitiva: il momento non è buono, ci sono problemi perché i dati sono in crescita, ma siamo in una situazione migliore del 2020 e più gestibile. Sta a noi non sprecare il vantaggio acquisito con tanti sacrifici.

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