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Commercio al dettaglio: nel settore abbigliamento in un decennio perse il 21% delle attività in Italia

Il settore della moda e dell'abbigliamento in Italia è in sofferenza, a livello di vendite retail, ormai da un decennio. A febbraio la Confcommercio ha pubblicato una analisi statistica interessante, trovate tutti i dati qui Crisi del commercio: dal 2012 -99000 attività in Italia, meno -126 a Cremona). Dal 2012 al 2022 in Italia sono sparite 99000 attività, a Cremona ne sono venute meno 126 (nell'articolo linkato trovate la tabella con tutti i dati). Parliamo naturalmente di attività di commercio al dettaglio.

C'è un aspetto che viene sottolineato poco. La crisi, evidente, non è uguale per tutti. Ci sono settori che non risentono di alcun problema, ci sono settori che calano a picco. Riportiamo qui i dati di Confcommercio: in calo attività come la vendita di libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8. Aumentano invece servizi e tecnologie come farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%, attività di alloggio +43,3% e ristorazione +4%

Ovviamente, lo ribadiamo, ci auguriamo che chiunque abbia una attività, anche nei settori in sofferenza, possa avere successo. Appare però evidente che alcuni settori sono in grande, grande difficoltà. L'abbigliamento, come potete leggere, ha perso oltre una attività su cinque e il trend è in peggioramento. Molti pensano alla concorrenza dei centri commerciali che sicuramente è reale ma nel settore abbigliamento la vera sfida è l'on line: cresce e piano piano erode il retail al dettaglio. Per inciso, i margini di crescita delle vendite on line sono ancora amplissimi: con ogni probabilità è destinato a crescere ancora moltissimo.

La vendita "dal vivo" di abbigliamento deve trovare soluzioni e contromosse, altrimenti rischia di ridursi sempre di più. Certamente il contorno incide (costo e disponibilità di parcheggi, "ambiente" che circonda il negozio che favorisca l'afflusso di pubblico, concorrenza dei centri commerciali, arredo urbano e quanto altro) ma è indubbio che occorre anche riuscire a offrire un servizio che sia diverso da quello on line. La semplice vendita del capo di abbigliamento "senza fronzoli" nelle nuove generazioni si è spostata on line e il negozio deve offrire qualcosa in più, di meglio o di diverso perché a parità di condizioni vince l'on line.

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