
Approfondimenti
CORONAVIRUS ED ECONOMIA Il Crart:"Per noi del turismo lavoro scomparso di punto in bianco, stiamo provando ad esplorare le nuove possibilità offerte dalla tecnologia"
- Di: Alexandro Everet
- Mar 28 Apr 2020
Nella stessa collana di interviste:
La crisi coronavirus: situazione imprese del settore edilizia e cantieristica
Data la grave situazione del Coronavirus abbiamo deciso di intervistare rappresentanti delle varie categorie economiche per capire la situazione e le richieste che chi lavora rivolge alle autorità. Oggi abbiamo intervistato Tommaso Giorgi, presidente di "Crart" (Cremona arte e turismo) associazione culturale che opera nel mondo del turismo, dell'arte e della cultura in modo professionale (organizzano visite guidate alla scoperta di angoli nascosti e di pezzi di storia di Cremona e visite a carattere culturale ma sono attivi anche con collaborazioni con le scuole e con approfondimenti culturali realizzati in varie modalità).
Questa crisi che impatto ha avuto su di voi?
"Siamo stati sicuramente fra i primi ad essere colpiti e l'impatto lo abbiamo avvertito praticamente già il 21 febbraio quando è emerso il caso del paziente 1 a Codogno. Subito dopo infatti hanno cominciato a chiamarci clienti annullando visite alla città già prenotate. Ci siamo ritrovati in breve tempo senza lavoro e ovviamente è un problema. Disciplinatamente ci siamo messi in casa rispettando le regole però non siamo rimasti fermi. Abbiamo pensato di sfruttare questa situazione per cercare di rimodulare in primis gli impegni (fra l'altro questo era il decennale dalla nostra fondazione e avevamo una serie di iniziative in programma) spostandoli nel tempo e soprattutto abbiamo iniziato a pensare a nuove forme di lavoro. Non è stato facilissimo perché non essendo abituati abbiamo dovuto anche confrontarci con difficoltà pratiche come procurarci il materiale tecnologico per riuscire a fare certe cose"
Ecco parliamo del futuro. Come vi muovete in vista della ripartenza?
"Il nostro lavoro è basato sulla interazione sociale. Sperando di riprendere prima possibile, avremo bisogno di indicazioni di sicurezza chiare dalle autorità ma sicuramente noi vogliamo proporre esperienze che abbiano al primo posto delle caratteristiche la sicurezza nostra e dei visitatori quindi sicuramente ci doteremo di tutti i dispositivi di sicurezza e seguiremo le regole di distanziamento sociale, ove possibile privilegiando le attività all'aperto o nei luoghi che faciltano il rispetto delle regole di sicurezza. Dovremo sicuramente investire qualcosa sui mezzi per renderci possibile tutto questo. L'altro canale come dicevo è valorizzare le nuove tecnologie. Per esempio noi avevamo delle collaborazioni didattiche con le scuole, non potendo più svolgerle di persona ci siamo organizzati e facciamo delle lezioni on line che stanno riscuotendo attenzione e gradimento. Questo potrebbe anche diventare una parte permanente del nostro lavoro, anche a crisi finita: le crisi devono anche essere una opportunità per migliorare. Le tecnologie per noi possono essere utili non solo per comunicare ma anche per la parte esecutiva ed esperienziale e questo anche al di fuori del discorso scuole ma per tutti"
Dalle autorità cosa vi aspettate?
"Spesso il nostro settore viene lasciato un pochino indietro nelle dinamiche politiche, infatti in questi giorni la concentrazione quando si parla di turismo è sulle vacanze al mare che sono solo un pezzo del turismo nazionale. Non ci aspettiamo molto quindi ma credo che dobbiamo essere noi il motore della nostra ripartenza"
Visto che siamo in ballo, qualche parola per descrivere la filosofia della vostra associazione e la sua storia.
"Allora, noi siamo nati nel 2010 e siamo un gruppo di guide e accompagnatori turistici, tutti formati e con un curriculum di studio vario, c'è chi ha la laurea in lettere moderne, chi in arte, chi più di una laurea. Ciascuno di noi contribuisce secondo la propria formazione, eravamo in 8 ora dopo varie vicende siamo in 5. La nostra base è l'amore per Cremona e i cremonesi. Ci piace la nostra città e vogliamo valorizzarla perché pensiamo che spesso dei tesori del patrimonio culturale e storico locale siano poco "evidenziati". Si parla spesso di nostri gioielli come il mondo del violino o la magnifica piazza del Comune ma ci sono anche altri aspetti e luoghi della città che meritano di essere raccontati. Noi vogliamo far cogliere qualcosa in più, quando organizziamo una esperienza di visita alla città miriamo a far cogliere qualcosa in più su luoghi che magari ci sono ben noti nella vita di tutti i giorni ma che nascondono storie che potrebbero farceli vedere con occhio diverso. Vogliamo approfondire e scavare, dare un filo logico e narrativo per permettere di cogliere lo spirito di Cremona, di scoprirla e di scoprire la vita delle persone che l'hanno costruita nel tempo. Il patrimonio c'è, sta a noi valorizzarlo nel modo giusto"
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