Cronaca

Ordine del giorno dell'opposizione: trovare urgentemente il modo di riaprire le scuole in presenza

L'opposizione chiede urgentemente la riapertura delle scuole in presenza. Per farlo ha presentato un ordine del giorno con varie richieste (lo trovate in fondo all'articolo) accompagnato dalla seguente lettera (l'ordine del giorno è stato presentato dai consiglieri Ceraso, Malvezzi, Fasani e Simi)

Carissimi,

mai come quest'anno la Giornata mondiale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza che ogni 20 novembre celebra l'approvazione della Convenzione Onu assume un significato particolare in considerazione della condizione di fragilità e di fatica psicologica e sociale che in nostri bambini e ragazzi stanno vivendo a causa di tutte le restrizioni imposte per la necessità di contenere il rischio del diffondersi del virus Covid 19.

E' pertanto necessaria una riflessione e una vera presa di coscienza perché il diritto alla salute in nome del quale si sta sacrificando ogni altro diritto impedendo alle giovani generazioni di andare a scuola, fare sport e vivere la socialità ha un prezzo altissimo proprio in termini di salute e benessere fisico e psicologico.

E’ lo stesso Ministero della Salute a riportare i risultati di uno studio dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova sull'impatto psicologico e comportamentale del lockdown nei bambini e negli adolescenti in Italia: “L’isolamento a casa durante l’emergenza da nuovo coronavirus ha causato l'insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). Tra i disturbi più frequentemente evidenziati vi sono: l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia.”

Ecco perché oggi è più che mai urgente affrontare il tema della riapertura delle scuole (seconda e terza media e delle superiori) in presenza soprattutto alla luce del fatto che a fronte di benefici mai veramente documentati con dati che dimostrino l'efficacia di questa misura in termini di riduzione del contagio, i costi che ne derivano sono invece certi e ben documentati. La chiusura della scuola danneggia tutti gli studenti anche quando viene attivata la didattica a distanza.

Chiusure prolungate hanno effetti permanenti sul rendimento scolastico, sulle abilità cognitive, sulla propensione all'abbandono scolastico e sullo stato psicofisico dei nostri studenti. Tra i fattori che incidono sulla salute dei bambini in periodo COVID-19 c’è la perdita dell'effetto protettivo della scuola rispetto a maltrattamenti, abusi, negligenze. Inoltre stando lungo tempo a casa aumentano nei bambini e ragazzi i comportamenti non salutari, come quelli obesogeni e il lungo tempo davanti agli schermi. Montagne di studi nelle scienze sociali ci dicono che la chiusura della scuola oggi rappresenta un'ipoteca sul futuro di una intera generazione.

Dunque, perché continuare a tener chiuse le scuole secondarie e alcune classi delle medie? Perché gli studenti affollano gli autobus? Ma gli autobus non sono le scuole, se il problema sono gli autobus bisogna risolvere il problema dei trasporti. Perché gli studenti si affollano all'uscita da scuola? Ma il fuori scuola non è la scuola, se il problema sono gli assembramenti, bisogna evitare gli assembramenti, mettere più personale a controllare e mandare i ragazzi a scuola, magari in orari scaglionati.

La sensazione è che la chiusura delle scuole secondarie sia stata valutato a costo zero in termini esclusivamente economici di indennizzi da pagare, ore lavorative perse, diminuzione dei consumi, soprattutto in considerazione del fatto che per le scuole primarie e dell'infanzia si sono fatte scelte diverse in quanto la chiusura delle stesse avrebbe al contrario comportato costi legati al fatto che un genitore dovrebbe restare a casa ad accudire i figli e quindi sarebbe stato necessario prevedere bonus baby sitter e congedi straordinari. Ma è accettabile una tale logica che non tiene conto del fatto che per dei genitori entrambi lavoratori lasciare a casa ragazzini di medie e superiori da soli implica delle responsabilità anche legali? Senza tener conto che il costo della DAD in termini di salute e di apprendimento è alto è ha un corrispettivo economico certo, non aleatorio, seppure spalmato nel tempo. Quindi non considerare un costo per il sistema è stupido e pericoloso. 

La chiusura delle scuole superiori e di alcune classi delle medie non può continuare se non sulla base di dati scientifici e di una seria analisi costi-benefici che devono essere resi pubblici in quanto la trasparenza dei dati oggi è una componente imprescindibile della democrazia e dovrebbe stare alla base di ogni scelta politica che per essere accettata e rispettata deve dimostrarsi prima di tutto equa.

Per queste motivazioni e simbolicamente nella giornata che vuole ricordare proprio l'importanza della tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, con i colleghi Malvezzi, Simi e Fasani, abbiamo predisposto un ordine del giorno da discutere in Consiglio Comunale in quanto riteniamo che la questione della chiusura delle scuole sia un'emergenza che vada affrontata soprattutto in termini di verifica di efficacia della misura rispetto al contenimento dell'epidemia sul nostro territorio. E secondo i dati di Ats pubblicati proprio in questi giorni il mondo dell'istruzione non e' veicolo di contagio.
Cordialmente.

Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona)

Ed ecco il testo dell'ordine del giorno:

                                                        AL PRESIDENTE                                                                                                                    

                                                        DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA

                                                    AVV. PAOLO CARLETTI        

 

 

 

ORDINE DEL GIORNO

 

Oggetto: Riapertura delle scuole chiuse a causa della pandemia Covid 19.


Premesso che:

- Nella nostra Costituzione i diritti fondamentali dei cittadini sono declinati con chiarezza e autorevolezza, e tra questi vi sono il diritto alla salute e il diritto allo studio e più in generale all’istruzione, entrambi valori di primaria importanza per un Paese sviluppato come il nostro, attento al benessere dei propri cittadini e alla condivisione dei valori di cultura e conoscenza.

- Nell’attuale situazione epidemiologica,  nel tentativo di  contemperare il diritto alla salute con il diritto allo studio,  il Governo ha di fatto deciso di far prevalere il primo sul secondo (ritenendolo comunque parzialmente attuato attraverso la didattica a distanza), per la necessità – in ragione del numero complessivo dei contagi, da apprezzare anche tenendo conto della capacità di risposta del sistema sanitario – di contenere il rischio del diffondersi del virus Covid 19.

- In realtà il costo, anche immediato, della chiusura delle scuole ha molto a che fare con la salute psicofisica di intere generazioni. E’ lo stesso Ministero della Salute  a riportare i risultati di uno studio dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova sull’impatto psicologico e comportamentale del lockdown nei bambini e negli adolescenti in Italia: “L’isolamento a casa durante l’emergenza da nuovo coronavirus ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). Tra i disturbi più frequentemente evidenziati vi sono: l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia.”

- Tra i fattori che incidono sulla salute dei bambini in periodo COVID-19 c’è la perdita dell’effetto protettivo della scuola rispetto a maltrattamenti, abusi, negligenze. Inoltre stando lungo tempo a casa aumentano nei bambini e ragazzi i comportamenti non salutari, come quelli obesogeni e il lungo tempo davanti agli schermi.

- La scuola è vitale non solo per l’istruzione dei bambini  e degli adolescenti ma per il loro benessere. Il tempo trascorso fuori dalla scuola è dannoso per lo sviluppo cognitivo e accademico dei bambini, in particolare per i bambini svantaggiati. Questo impatto può influenzare sia gli attuali livelli di istruzione sia la futura capacità di apprendimento dei bambini.

- Da più parti si è messo in evidenza l’effetto di aumento delle disuguaglianze prodotto dalla DAD costo in termini di mancato apprendimento. Dai primi esiti di una ricerca nazionale a cui hanno partecipato 16.084 insegnanti (circa il 2% degli insegnanti italiani) risulta che, secondo la stima dei partecipanti alla ricerca, un quarto degli studenti è stato raggiunto parzialmente (18%) o per nulla (8%) dall’insegnamento a distanza.

Considerato che:

- A seguito della prima ondata del Covid-19 l’Italia è il Paese che ha mantenuto più a lungo le scuole chiuse. E con la seconda ondata siamo il primo Paese europeo a chiuderne una buona parte. Dopo l’aggravarsi della curva epidemica, infatti, il governo ha stabilito la didattica a distanza per tutte le scuole superiori e per le classi seconde e terze delle medie.

- I dati mostrano che sospendere la didattica in presenza nelle scuole ha dei costi certi, ma benefici molto incerti. 

- Rispetto ai benefici non appare chiaro (non ci sono dati certi e dettagliati) quanto la chiusura delle scuole riduca il contagio. La riduzione del contagio dipende dal contesto in cui le scuole vengono riaperte (ad esempio dai protocolli e dal trasporto pubblico locale associato all’attività scolastica), da come e dove trascorrono il loro tempo gli studenti colpiti dai provvedimenti di chiusura e dal tipo di scuola (primaria o secondaria). In alcuni casi, come in quello tedesco, la riapertura sembra addirittura aver ridotto il contagio nella fascia di popolazione più giovane, lasciandolo invariato nella popolazione più adulta. Come anche alcuni autorevoli medici accademici hanno sottolineato (Remuzzi e Villani), in presenza di rigidi protocolli, la propagazione del contagio a scuola è limitata. Lo stesso Comitato tecnico scientifico convocato lo scorso 18 ottobre aveva già evidenziato, rispetto al tema della scuola, l’importante criticità rappresentata dal trasporto pubblico locale che non è stato sufficientemente adeguato alle esigenze determinate dalla pandemia , nonostante il pool di esperti avesse evidenziato fin dal mese di aprile la necessità di riorganizzazione, incentivando una diversa mobilità con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali e dei mobility manager. Secondo il CTS riorganizzare i trasporti locali, con il coinvolgimento dei sindaci è ora la priorità così come la necessità di avviare ingressi scaglionati per le scuole.

- Nel territorio della nostra provincia dall’inizio dell’anno scolastico al 7 novembre sono stati 293 i casi positivi totali di cui 284 studenti e nove fra il personale. Le classi isolate sono state 263; gli studenti isolati 1.680 su tutto il territorio. Secondo i dati di ATS il mondo dell’istruzione non è veicolo di contagio.

- Riguardo ai costi c’è meno incertezza. La chiusura danneggia tutti gli studenti anche quando viene attivata la didattica a distanza. Chiusure prolungate hanno effetti permanenti sul rendimento scolastico, sulle abilità cognitive, sulla propensione all’abbandono scolastico e sullo stato psicofisico dei nostri studenti. Non è innocuo chiudere per uno o due mesi oggi, specialmente in un Paese in cui la scuola era stata già penalizzata dalla chiusura di marzo. Montagne di studi nelle scienze sociali ci dicono che chiudere la scuola oggi rappresenta una ipoteca sul futuro di una intera generazione.

- Costi certi e benefici incerti caratterizzano anche la chiusura di altre attività, ma la scuola è un settore in cui i danni associati alla sospensione della didattica non si recuperano più. Sono perdite permanenti per gli studenti e quindi per tutto il Paese.

Considerato altresì che:

- In previsione del rientro a scuola il Governo ha fatto un significativo investimento per l’acquisto di banchi a rotelle con sedie integrate che secondo alcuni esperti non solo non sono adeguati per molte attività scolastiche, essendo troppo esiguo il supporto per scrivere, disegnare e disporre materiali (come denunciato recentemente anche da alcuni genitori della nostra città con una nota inviata al dirigente scolastico e al Provveditore) ma sarebbero anche inadeguati per la salute dello scheletro di alunni e studenti". Così si è espresso in particolare un pool di ortopedici che ha scritto una lettera al governo sottolineando come sia stato un grave errore non consultare gli esperti prima dell’acquisto. Gli stessi affermano che sarebbe stato "un passo epocale acquistare finalmente arredi che privilegino la preservazione negli anni della integrità corporea degli studenti. Fra la scelta che è stata fatta e quella che sarebbe stato necessario fare in relazione agli studi scientifici per preservare la salute anatomica degli studenti - sottolineano i firmatari della lettera - non ci sarebbe stata nessuna differenza di costo. Una vera, clamorosa occasione perduta, che farà danni molto gravi per i nostri ragazzi". Anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha dichiarato in audizione alla Camera che sulla tematica dei banchi a rotelle, il Cts non si è mai espresso perché nessuno  ha mai chiesto allo stesso una valutazione sui banchi a rotelle”.

Tutto ciò premesso e considerato,

Il Consiglio Comunale

Preso atto del grave disagio che stanno vivendo gli studenti impossibilitati a frequentare in presenza la scuola  e delle possibili conseguenze in termini di rischi per la salute ed il benessere degli stessi ed esprimendo sincera solidarietà e vicinanza ad alunni, insegnanti e famiglie per il difficile momento che stanno affrontando.

 Impegna il Sindaco e la Giunta:

- a farsi promotore di ogni iniziativa utile ai vari livelli istituzionali (Governo, Ministero dell’Istruzione, Ministero della Sanità , Ministero dei Trasporti, Regione, Garante nazionale e Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza) finalizzata alla riapertura delle scuole che permetta agli studenti di tornare, almeno per qualche giorno alla settimana, in presenza nel più breve tempo possibile, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia nella nostra provincia;

- alla revisione e all’adeguamento del trasporto pubblico urbano, per quanto di sua competenza, individuando anche soluzioni alternative al fine di garantire l’attuazione dei protocolli di prevenzione della pandemia covid per il tragitto casa scuola degli studenti;

- chiedere la sostituzione dei banchi a rotelle soprattutto per le scuole nelle quali gli alunni devono utilizzare materiale scolastico non compatibile con le dimensioni troppo piccole della base di appoggio.

 

Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona)

Carlo Malvezzi (FI)

Saverio Simi (FI)

Federico Fasani (FI)

 

La Quinta T è una iniziativa editoriale di
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