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Il Comune di Soncino, su mozione presentata da Fratelli d'Italia, ha approvato una regola che impone l'utilizzo prevalente della lingua italiana rispetto ai termini stranieri nei documenti ufficiali (ne parlano anche i giornali nazionali, la scelta ha attirato l'attenzione). Ultimamente, il tema della lingua si pone sempre più spesso al centro dell'attenzione della politica. Da destra, si cerca di privilegiare l'uso dell'italiano. Da sinistra, si cerca di modificare vocaboli consolidati per rendeli più "inclusivi" (si sono proposte addirittura nuove lettere o fonemi da utilizzare). Anche Draghi si era lasciato andare a una battuta sul "troppo inglese" utilizzato ultimamente in Italia.

Ovviamente, per quanto riguarda i documenti ufficiali un comune può fare le sue scelte. C'è però una osservazione da fare. Tutti i linguisti concordano sul fatto che la lingua sia una cosa viva, che evolve con l'uso. Non è modificabile a piacimento, dall'alto. Si possono scegliere i vocaboli nei documenti ufficiali, ma la prevalenza dell'italiano sull'inglese o delle parole "inclusive" nuove non può essere imposta, storicamente queste imposizioni, provate da qualche governo, non hanno retto. E' solo l'uso che determina la direzione che prenderà una lingua. 

In definitiva, le forze politiche possono fare "propaganda" per ciò che desiderano in materia, ma sarà la popolazione a decidere liberamente che direzione prendere, in modo quasi "inconsapevole" (l'uso non viene calcolato a tavolino).