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COMUNICATO STAMPA

Ordine del giorno presentato il 12 novembre 2024 da consiglieri comunali vari (prima firmataria Simona Frassi) sulla creazione di luoghi sicuri per le donne. 

Premesso che:

il quadro internazionale ed europeo concernente il contrasto alla violenza di genere definisce la necessità di protezione, sicurezza e tutela dei diritti delle donne da decenni:

Normativa internazionale

1979 Cedaw - Convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne 1995 OMS Prevenzione della violenza: una priorità della sanità pubblica
1998 ONU Prevenzione del crimine e misure di giustizia penale per eliminare la violenza contro le donne
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile - Obiettivo 5. Raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
 

Normativa europea

1986 Risoluzione sulla violenza contro le donne
1997 Consiglio d'Europa “Piano d'azione per combattere la violenza contro le donne”
1997 Risoluzione sulla necessità di una campagna di totale intransigenza nei confronti della violenza contro le donne
1999 Nuova risoluzione sulla violenza contro le donne
2000 Consiglio d'Europa "Programma di azione comunitario per combattere la violenza sui bambini, i giovani e le donne".
2001 Consiglio d'Europa "Salvaguardia delle donne dalle violenze" 2005 Linee guida centri per il trattamento degli uomini violenti
2009 Risoluzione del Parlamento europeo del 26 novembre 2009 sull'eliminazione della violenza contro le donne"
2009 Direttiva 2012/29 sui diritti delle vittime
Direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime
2011 Direttiva 2011/99/UE sugli ordini di protezione 2011 Direttiva 2011/92 sull'abuso sessuale su minori
2011 Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, adottata ad Istanbul l'11 maggio 2011.
 

Legislazione italiana

Legge 15 febbraio 1996, n. 66 “Norme contro la violenza sessuale” (c.p. artt.609bis-octies) - Direttiva Presidente del Consiglio "Azioni volte a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini", G.U. 21 maggio 1997
Legge 3 agosto 1998, n. 269 "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori quali nuove forme di riduzione in schiavitù" Legge 5 aprile 2001, n. 154 "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari"
Art. 76 comma 4-ter del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia” che prevede la possibilità di patrocinio gratuito in deroga ai limiti di reddito per le vittime di reati riconducibili alla violenza di genere
Legge 9 gennaio 2006, n. 7, "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile", del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 "Testo unico in materia di spese di giustizia"
Codice penale: art. 583-bis (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili)
L. 23 aprile 2009, n. 38, Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori
Legge 27 giugno 2013, n. 77, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul 1'11 maggio 2011
La c.d. legge sul femminicidio (d.l. 14 agosto 2013, n. 93, convertito in Legge 15 ottobre 2013, n. 119, in materia di contrasto alla violenza di genere)
Art. 14, comma 6, della Legge 7 agosto 2015 n. 124, "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" che prevede la possibilità per una donna, dipendente pubblica, vittima di violenza di genere e inserita in specifici percorsi di protezione, di chiedere il trasferimento in un'amministrazione di un comune diverso da quello in cui risiede Art. 1, comma 16, della Legge 13 luglio 2015, n. 107 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" per cui nel piano triennale dell'offerta formativa di ogni scuola viene promossa la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare sul tema studenti, docenti e genitori
Art. 24 del D. lgs. 15 giugno 2015, n. 80 “Congedo per le donne vittime di violenza di genere" Art. 11 della Legge 7 luglio 2016, n. 122 "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2015-2016. (16G00134)” che stabilisce il diritto all'indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti
D. Lgs. 15 dicembre 2015, n. 212 “Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI”
Legge 11 gennaio 2018, n. 4 “Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici”
Legge 19 luglio 2019, n. 69, “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”
D.P.C.M. 17 dicembre 2020, “Reddito di libertà per le donne vittime di violenza”
Legge 5 maggio 2022, n. 53 “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere” Legge 24 novembre 2023 n. 168 “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.
 

Normativa Regione Lombardia

L.R. Lombardia 03/07/2012 n. 11 "Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza"
D.G.R. Lombardia 19/12/2016 n. X/6008 "Approvazione del documento «Osservatorio regionale antiviolenza: funzionalità del sistema, soggetti coinvolti e protezione dei dati personali». Modifiche e integrazioni alla D.G.R. n. X/2795 del 5 dicembre 2014"
D.G.R. Lombardia 10/04/2017 n. X/6473 "Approvazione dello schema di protocollo d'intesa tra regione Lombardia e Prefetture - Uffici territoriali di governo della Lombardia per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne"
D.G.R. Lombardia 04/12/2017 n.X/7470 "Determinazioni in ordine alle modalità di collaborazione con l'Ordine degli avvocati di Milano ai sensi dell'art.3 della L.R. 11/2012 "interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza" per garantire un'adeguata assistenza legale gratuita a favore delle donne vittime di violenza"
D.G.R. Lombardia 08/04/2019 n. Xl/1496 "Approvazione delle linee-guida per la sottoscrizione di accordi di collaborazione con gli enti locali capifila di reti territoriali inter-istituzionali antiviolenza finalizzati al sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza contro le donne - programma 2020/2021- e dell'accordo di collaborazione tipo"
D.G.R. Lombardia 25/02/2020 n. Xl/999 "Piano quadriennale regionale per le politiche di parità, prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2020-2023 - L.R. 11/2012".
 

 

 

Considerato che:

anche nel nostro territorio il fenomeno registra dati considerevoli sia per accessi alla Rete Territoriale Antiviolenza, in modo particolare ai tre Centri Antiviolenza attivi a livello provinciale (A.I.O.A. di Cremona, Associazione donne contro la violenza di Crema, M.I.A. di Casalmaggiore), sia per impegno delle Forze dell’Ordine che per istruzione di procedimenti giudiziari;

la nostra provincia non è esente da situazioni estreme di violenza e gravi reati, come il femminicidio di Lorena Vezzosi in data 6 luglio 2024, il cui corpo è stato gettato nel fiume Po a Casalmaggiore;

il Report del Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza Direzione Centrale della Polizia Criminale in data 08 marzo 2024, registra i seguenti dati, con in evidenza il trend evolutivo nel quadriennio 2020-2023:

in relazione Reati spia o reati sentinella (delitti ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna): l'incidenza delle donne sul totale delle vittime si attesta intorno al 75% per gli atti persecutori, all'81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali;
in relazione al cosiddetto Codice rosso, il numero dei reati commessi in tale periodo è andato progressivamente aumentando per la fattispecie della violazione ai provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, che, tuttavia, presenta nell'ultimo anno una leggera flessione. Per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e per la costrizione o induzione al matrimonio si registra un andamento altalenante nel periodo in esame, con un incremento nell'ultimo anno;
in relazione alle persone uccise dal partner o ex partner, si può apprezzare come il numero degli eventi e quello delle relative vittime di genere femminile mostrano una tendenza sostanzialmente sovrapponibile nei primi tre anni del periodo in esame; il 2023, invece, fa registrare un andamento divergente: infatti, mentre il numero totale degli omicidi da partner o ex partner risulta in diminuzione, quello delle relative vittime donne è in aumento. Nel 2023, la forte predominanza delle vittime di genere femminile raggiunge il 93% del totale degli eventi in argomento (87% nel 2022).
 

Il report Analisi criminologica della violenza di genere del Ministero dell'Interno, pubblicato nel luglio 2024, che si concentra nel periodo 1° gennaio - 30 giugno 2024 confrontato con l'analogo semestre del 2023, registra:

una diminuzione sia degli atti persecutori, che da 9.359 scende a 8.592 (-8%), che delle violenze sessuali che da 2.991 passano a 2.923 (-2%);
un aumento del numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi per cui si registra un incremento (5%), passando da 11.808 a 12.424;
un lieve decremento per le violenze sessuali nel 2022 rispetto al 2023 e nei semestri esaminati. Gli atti persecutori evidenziano nel triennio un trend lievemente in aumento, mentre nel periodo parziale considerato un decremento;
i reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso (legge 19 luglio 2019, n.69) evidenziano un trend in costante crescita per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Per quanto riguarda la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e la costrizione o induzione al matrimonio si registra un andamento ondivago: dopo una lieve diminuzione nel 2022, segue un aumento, rinvenibile anche nei periodi parziali esaminati. Diverso andamento si rileva per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, che, dopo un aumento nel 2022, evidenzia una diminuzione nel 2023 e nel periodo dei semestri raffrontati;
relativamente al periodo 1° gennaio - 30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
 

Le donne che subiscono violenza sono diverse per livello di istruzione, classe sociale, distribuzione territoriale, età e provenienza etnica, e una simile eterogeneità è anche nel profilo dei loro aggressori. Queste costanti transculturali dimostrano che la violenza è un elemento delle dinamiche della vita sociale. Il genere di appartenenza può essere interpretato anche come un sistema di stratificazione in quanto la polarizzazione sessuale determina un diverso accesso alle risorse (materiali e simboliche) per donne e per uomini. Attraverso norme, sanzioni, organizzazioni, istituzioni, pratiche sociali viene attribuito un significato culturale antitetico a donne e uomini, vengono loro assegnati ruoli e funzioni differenti e in base a tale polarizzazione sono distribuite diversamente risorse e privilegi.

I dati del recente Gender Socia/Norms lndex delle Nazioni Unite, che misura stereotipi e norme sociali che impattano negativamente sull'uguaglianza di genere, evidenzia che il 61,5% della popolazione italiana ha pregiudizi contro le donne e il 45% ha convinzioni che possono condurre a giustificare la violenza fisica, sessuale ed emotiva da parte del partner. Il contesto istituzionale è una componente chiave per mantenere o modificare le disuguaglianze sociali.

L'iniziativa presentata costituisce, complessivamente, una positiva chiamata all'azione nell'intento di spostare il focus sulla trasversalità sociale del fenomeno della violenza maschile sulle donne, interpellando cittadini e cittadine, riconoscendo a entrambi i generi una propria agency.

 

Preso atto che:

il Comune di Cremona da anni ricopre il ruolo di capofila operativo della Rete Territoriale Antiviolenza con lo sviluppo di numerose progettualità in tale ambito;

la Giunta comunale con delibera del 16/05/2018 ha aderito al Patto dei Comuni per la Parità di genere e contro la violenza sulle donne;

la Giunta comunale ha approvato con delibera del 13 ottobre 2021 la Carta dei valori per lo sport femminile del Comune di Cremona;

il Consiglio comunale con delibera del 27/10/2022 ha approvato l'adesione al progetto “Le città delle donne” - Stati generali delle donne. Principi e obiettivi;

la Giunta comunale con delibera dell'8/05/2024 ha approvato il rinnovo, per il periodo 2024-2027, del Protocollo di intesa per la rete territoriale per la prevenzione ed il contrasto delle violenze contro le donne e delle allegate Linee guida per la collaborazione tra Centri per l'Impiego della Provincia di Cremona e la Rete Territoriale Antiviolenza, attivo già da oltre un decennio.

 

Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio comunale e la Giunta si impegnano a sostenere:

la creazione di Pink Safe Stop per offrire spazi sicuri all'interno di luoghi aperti al pubblico in città (ad esempio biblioteche, palestre, strutture sportive, negozi, cinema, bar, ristoranti, etc.…), dove le donne possano trovare riparo, personale sensibilizzato e formato e materiale informativo, con un eventuale corner dedicato;
la promozione di azioni finalizzate al coinvolgimento dei soggetti cittadini sopra elencati con l'obiettivo di raccogliere adesioni, di formare il personale sulla violenza maschile contro le donne, di diffondere materiale informativo;
la partecipazione in termini di competenze di tutti i soggetti della Rete Antiviolenza Territoriale alla sensibilizzazione e alla formazione
la fattibilità di una procedura d'intervento in raccordo con la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine.

Dopo l'illustrazione dell'ordine del giorno da parte della prima firmataria Simona Frassi (Partito Democratico) si è aperto il dibattito con gli interventi dei consiglieri Paola Tacchini (Movimento 5 Stelle – Cremona cambia musica), Jane Alquati (Lega), Marco Olzi (Fratelli d'Italia), Rosita Viola (Sinistra per Cremona – Energia Civile), Marialuisa D'Ambrosio (Cremona sei tu!). A nome della Giunta è intervenuta l'assessora alle Politiche Sociali Marina Della Giovanna che ha ringraziato tutti coloro che hanno presentato questo ordine del giorno completamente condiviso, aggiungendo, tra l'altro, l'opportunità di portare quanto proposto nel testo alla Rete Territoriale per la prevenzione e il contrasto delle violenze contro le donne. 

Posto in votazione, l'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità.