Cremona Magazine.
Notizie, Storia, Attualità ed Eventi

cover image

La fiera di San Pietro è una tradizione immemorabile per la città di Cremona, con radici risalenti all'ottocento. Nata come evoluzione delle fiere contadine, è diventata per decenni un riferimento, un momento dell'anno in cui vedere qualcosa di insolito e originale, fra prodotti da vendere fuori dal comune, spettacoli, attrazioni curiose. Una sorta di fiera nel senso letterale del termine, non solo un luogo di compravendita delle merci, un mercato.

sanpietro1.jpg

Il tempo però passa e le abitudini cambiano. Pur sempre amata dai cremonesi, che magari si lamentano ("è sempre la stessa solfa") ma un giretto lo fanno comunque, la fiera ha perso colpi nell'ultimo decennio. Lasciamo perdere il biennio pandemico che è un conto a parte, ma già prima la fiera era andata in calando con sempre meno espositori. Nel 2018 il comune è corso ai ripari facendo calare da 310 a 269 gli stalli per gli espositori.

sanpietro2.jpg

Nel 2019 c'è stata una risalita ma ora, 2022, il crollo: 130 espositori circa. Una fiera mezza vuota, mancano metà degli espositori. I motivi? Gli stalli costano parecchio, le spese vive ci sono, l'incasso evidentemente non è abbastanza allettante, alcuni ambulanti sono andati in pensione o sono stanchi di venire a Cremona e non ci sono nuove leve.

La realtà è che la fiera ha bisogno di una rinfrescata. Da troppo tempo è davvero "la stessa solfa", soprattutto ha perso la sua anima di fiera diventando davvero un mercato: non ci sono più cose insolite, attrazioni originali, prodotti diversi dal solito, con rade eccezioni. Diventa un mercato ma di mercati ne abbiamo già molti e diventa durissima spiccare ed emergere.

Occorre avere delle idee per rilanciarla, rinfrescarla, darle una nuova immagine magari collegandola alle sue radice, più intrattenimento e meno mercato. In alternativa, andrà declinando fino a sparire. Non è un problema, diranno alcuni: può essere, ma per chi ama le tradizioni sarebbe un dispiacere.