Botta e risposta sulla questione dell'utilizzo dei fondi covid. In luglio, la consigliera Ceraso aveva presentato una interrogazione a risposta scritta sul tema cultura e fondi covid. Le problematiche poste da Ceraso erano le seguenti:

L'amministrazione comunale ha impegnato 27170 euro di avanzo vincolato dei fondi covid-19 per finanziare 28 progetti di Cremona bellissima, Cremona nella storia e Cremona dei giovani, programmi culturali portati avanti dalla giunta Galimberti. Considerando che in precedenza il progetto era stato finanziato con fondi propri del comune e che nel 2020 non tutte le risorse stanziate erano state utilizzate (5000 euro circa avanzati), perché non utilizzare il residuo e perché finanziarli con fondi destinati al covid, dal momento che non c'è una relazione fra l'emergenza pandemica e gli eventi?

Ecco oggi la risposta scritta dell'assessore competente per la cultura Luca Burgazzi:

Gent.issima Consigliera Ceraso,

rispetto alla sua interrogazione si evidenzia quanto segue:

1) I progetti di Cultura partecipata finanziati quest'anno sono tutti progetti nati in contesto pandemico. Lo stesso bando pubblicato sul sito del Comune di Cremona prevedeva all'interno dei suoi criteri: "Adozione misure adeguate per affrontare emergenza sanitaria' Di conseguenza tutti i progetti presentati sono stati modulati per rispondere alle esigenze dettate dalla pandemia in corso. I progetti, infatti, svoltosi nella prima parte dell'anno hanno dovuto tenersi nella sola modalità online mentre i successivi hanno dovuto affrontare le nuove norme per la ripresa degli eventi in presenza con un ulteriore aggravio di costi per garantire lo svolgimento in piena sicurezza.

2) Alla luce di tutto questo, come anche richiamato in determina n. 1077/2021, si è provveduto ad utilizzare i fondi "Covid" destinati al sostegno e alla ripresa anche della attività culturali ai sensi del DL n.34, art. 112. Tali impegni di spesa  sono stati anche valutati positivamente dal collegio dei Revisori del Comune di Cremona.

I fondi non impegnati del 2020, dovuti all'interruzione dei progetti causa inizio della pandemia, sono stati ricompresi nell'avanzo libero del 2020 per far fronte alle mancate entrate generali dell'Ente.