Marco Barbieri è il motore di Plastic Free Cremona, l'associazione cremonese che si occupa di raccogliere la plastica dispersa nell'ambiente e di creare una maggiore sensibilità ambientale, parte di un movimento nazionale (Plastic Free, appunto). Questo è il modo formale di definire la sua figura, diciamo in parole povere che è un cremonese che ha deciso di tirarsi su le maniche e lottare contro l'inquinamento da plastiche nel nostro territorio, sia in prima persona, sia coinvolgendo gli altri cittadini (in collegamento con persone di altre città, appunto parliamo di una struttura nazionale che si radica poi nelle singole città). Abbiamo deciso di intervistarlo per fare il punto sulla situazione dopo anni di grande attività da parte di Plastic Free. Eccoci:
Partiamo dal bilancio della vostra attività fin qui. Quanti siete e cosa fate esattamente?
"A livello regionale siamo circa 100 referenti. Chi è il referente? Colui che si occupa dell'organizzazione di eventi e lezioni nelle scuole. A livello personale, io sono responsabile della Regione Lombardia e quindi organizzo le varie call che servono per istruire i referenti, mi occupo poi spesso delle collaborazioni e accordi con aziende ed amministrazioni comunali. La città di Cremona è gestita completamente in quanto sono un cremonese doc e risiedo in città. Abbiamo 500 volontari che ruotano durante gli eventi di raccolta. Siamo partiti con 20 a giugno 2020 fino ai 430 del maggio 2021 e ai 130 dell'ultima raccolta. I numeri sono variabili, c'è chi partecipa a un evento e poi ne salta un paio poi torna. Essere amici dell'ambiente e credere in ciò che si fa porta spesso a sacrifici che non tutti vogliono affrontare. Diciamo che mi aspetterei di più perchè credo che vivere in un ambiente pulito debba essere interesse di tutti, vedremo come andrà il prossimo evento il 25 settembre. Da settembre 2021 ho iniziato le lezioni a scuola e a giugno 2022 posso dire di aver raggiunto 840 studenti di diverse età, dalla prima elementare fino alle superiori. Diciamo che le lezioni sono differenziate: più giochi alle elementari, più tecnica alle superiori. Per l'anno scolastico 2022-2023 siamo inseriti in progetti comunali, avrò più impegni ma è stimolante. Colgo anche l'occasione per dire che cerchiamo sempre nuovi referenti, anche e soprattutto per i progetti nelle scuole"
La risposta della città è soddisfacente, vi sentite appoggiati dalle istituzioni?
"A Cremona devo dire che il Comune mi appoggia totalmente. Non ho mai trovato blocchi e ho sempre trovato qualcuno in grado di aiutarmi. I cittadini mandano spesso messaggi di segnalazione del degrado delle zone della città e di alcuni palazzi, spesso Aler, su questo noi però non possiamo intervenire come associzione. Servirebbero più risorse per aiutare tutti quelli che mi scrivono. In ogni caso consegnerò un premio all'amministrazione comunale per i risultati che abbiamo raggiunto nel 2021 e a inizio 2022 anche grazie all'accordo stipulato ad aprile, accordo che comprendeva anche un compeso economico usato per pagare le spese e sensibilizzare la popolazione tramite i social, il mezzo più forte per sensibilizzare su questa tematica. Sui cittadini come dicevo devo dire che ricevo tanti messaggi di segnalazione di incuria, alcuni ci hanno "preso" per la ditta di raccolta rifiuti ma noi non siamo questo. Possiamo solo girare la segnalazione all'ufficio comptente. Nelle giornate di raccolta invece partecipano in tanti e spesso portano i bimbi, entusiasti, incontriamo anche nelle uscite gente che ci incoraggia a continuare e fa molto piacere"
C'è sufficiente senbilità su questa tematica? Le generazioni hanno una percezione differente?
"La strada è molto lunga. Serve più sensibilizzazione, serve gestire meglio il problema rifiuti, specialmente quelli abbaondonati, accortezze per evitare il disastro che arriverà fra qualche anno, intervenire oggi e non domani. I giovani devo dire che sono più attenti dei meno giovani. Mi capita spesso di camminare in centro e osservare come si comportano i cittadini e purtroppo, per ignoranza, tanti buttano rifiuti ovunque, i mozziconi sono un esempio lampante. I mozziconi peraltro sono super inquinanti per il suolo e per le falde acquifere, il problema è l'ignoranza che è tanta. I giovani sono quelli che cercano di più i cestini, naturalmente non tutti ma in media sono più bravi"
Quali sono i progetti futuri? Ci sono nuove soluzioni scientifiche che possono aiutare a risolvere il problema?