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COMUNICATO STAMPA

Ordine del giorno presentato il 2 ottobre 2024 da consiglieri comunali vari (primo firmatario Rosita Viola) sul conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Cremona ai minori stranieri e azioni di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza. 

Premesso che:

l'articolo 2 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, afferma che « Gli Stati parte si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. Gli Stati parte adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari»;

l'art. 6 paragrafo 4, lettera c) della Convenzione Europea sulla Nazionalità conclusa tra gli Stati membri del Consiglio di Europa il 6/11/1997, ancora in attesa di essere ratificata da parte del Parlamento italiano, prevede che ciascuno Stato faciliti, nell'ambito del diritto domestico, l'acquisizione della cittadinanza per "le persone nate sul suo territorio e ivi domiciliate legalmente e abitualmente;

l'articolo 3 della Costituzione Italiana garantisce che "tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".

 

Preso atto che:

tante sono state le iniziative che hanno animato la discussione per la riforma della legge sulla cittadinanza in Italia, a partire dalla campagna nazionale realizzata nel 2011 «L'Italia sono anch'io», che ha consentito la raccolta di oltre 200.000 firme per sostenere una proposta di legge d'iniziativa popolare, in parte recepita in uno dei testi proposti per la discussione parlamentare, grazie al contributo fondamentale dei ragazzi e dalle ragazze, delle loro famiglie, del Terzo settore, del mondo della scuola e di tanti cittadini che hanno compreso l'importanza di una riforma necessaria. Non ultime in tal senso le campagne come quella promossa dalla Rete per la Riforma della Cittadinanza con il nome: "Dalla Parte Giusta Della Storia" e le azioni promosse in tutta Italia dal CoNNGI - Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane;

il tema dell'integrazione dei cittadini e delle cittadine di origine straniera in Italia e in Europa è una delle sfide più significative da affrontare per gli Stati europei ed è un impegno necessario per costruire insieme il futuro delle nuove generazioni;

la necessità di una nuova legislazione in materia di cittadinanza per le persone di origine straniera che risiedono in Italia è ancora oggi oggetto del dibattito politico in Parlamento, in molte Regioni, Province e Comuni del nostro Paese.

 

Considerato che:

occorre riformare la Legge n. 91/1992 alla luce dei mutamenti interessato la struttura demografica, sociale e culturale del nostro superare una discriminazione che riguarda tra l'altro una popolazione vitale e vulnerabile come quella dei minori;

la mancanza della cittadinanza, oltre ad imporre a questi giovani «italiani» l'obbligo di rinnovare ciclicamente il permesso di soggiorno, priva loro - di fatto discriminandoli - di alcuni diritti fondamentali per il loro futuro umano e professionale, come la possibilità di partecipare a concorsi pubblici, la libera circolazione nei Paesi dell'Unione Europea e, per alcuni di loro, il diritto di elettorato attivo e passivo;

è pertanto più che mai necessaria una riforma di civiltà, destinata a dare una risposta normativa a giovani che sono già italiani di fatto ma che per la legge italiana risultano stranieri, come spesso stranieri sono considerati anche nei Paesi di origine dei loro genitori; giovani nati o cresciuti nel nostro Paese, che frequentano le scuole italiane, che studiano e giocano con i nostri figli, che parlano i dialetti della nostra Italia, che vivono questo come il loro Paese, che sono cittadine e cittadini italiani nella sostanza della propria vita, anche se la legge non li riconosce tali;

vari Presidenti della Repubblica hanno giudicato superato un diritto di cittadinanza fondato sull'istituto dello "Ius sanguinis" anziché sull'istituto dello "lus soli" o, meglio, sulla sua declinazione attuale di "Ius eligendi', per i nati in Italia da genitori stranieri. L'augurio ripetuto è che il Parlamento si faccia carico dell'azione politica necessaria per affrontare la "questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri"; lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha più volte encomiato Comuni, le Province e le Regioni che hanno intrapreso iniziative volte a promuovere concretamente la discussione e della cittadinanza alle persone di origine straniera;

oggi, per prendere in piena considerazione la complessità del tema cittadinanza, si sta facendo strada il principio dello "Ius eligendi", con il quale si riconosce il diritto di scegliere, valorizzando quello della cittadinanza anche come una vera e propria scelta identitaria, che non avrebbe più così un carattere di eccezionalità da attribuire a chi adotta comportamenti che lo Stato considera come meritori. Ciò risulta coerente con la pluralità di percorsi personali e la complessità delle condizioni delle nuove generazioni, promuovendo una serena crescita dei giovani con background migratorio e mitigando quel senso di estraniamento che vivono in quanto esclusi da una cittadinanza che nei fatti sentono propria;

da diversi esponenti di confessioni religiose sono arrivati appelli al Parlamento per una riforma della Legge 91/1992 che promuovesse il riconoscimento della cittadinanza per i figli nati in Italia da genitori di origine straniera;

le autorità di un Paese democratico sono chiamate dalla storia a promuovere leggi che possono apparire divisive ma, che in realtà, sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti;

il diritto alla cittadinanza del Paese in cui si nasce è riconosciuto in molti Stati di tradizioni democratiche quali gli Stati Uniti d'America e in tutti Paesi dell'America Latina nei quali tanti figli di immigrati si sono potuti sentire integrati nella vita sociale di quelle nazioni. Anche in Europa tale diritto è concesso da vari paesi quali Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda. Infatti, sono diversi gli Stati che già utilizzano lo "Ius Soli temperato" affiancato allo "lus sanguinis" per attribuire la cittadinanza;

per promuovere il pieno inserimento dei giovani di angine straniera nella nostra comunità occorre che siano loro riconosciuti i diritti e i doveri di un cittadino italiano perché possano essere protagonisti positivi della costruzione della società in cui vivono. Al contrario, alzare barriere tra le comunità e le persone induce all'emarginazione e alla ghettizzazione degli stranieri con il conseguente rischio concreto di contrapposizioni anche violente, come già accaduto in altri Paesi europei e nel nostro;

il concetto di cittadinanza, negli ultimi anni, a livello internazionale si sta sempre più definendo attorno al concetto di "cittadinanza globale", strettamente connesso all'Agenda 2030 ed agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. In tal senso dobbiamo ragionare sulla cittadinanza sia come status giuridico, in cui rientrano le regole generali che ogni Stato si dà per la partecipazione alla vita pubblica, sia come senso di appartenenza ad una comunità;

il riconoscimento ai giovani di origine straniera della cittadinanza può agevolare un percorso di integrazione reale dove veder affermata l'idea di una comunità al contempo unica e plurale, in cui le diversità culturali e religiose siano una ricchezza e non un problema, in cui il dialogo, il confronto, il rispetto dei diritti e dei doveri della Costituzione siano capisaldi.

 

Preso atto altresì che:

lo Statuto del Comune di Cremona, approvato nel 1991, all'articolo 2 (Finalità e principi direttori, comma 1, lettera d), afferma che il Comune di Cremona" ispira la propria attività al principio di solidarietà, di non violenza e di piena realizzazione dei diritti di cittadinanza"; mentre alla lettera f) stabilisce che il Comune "opera per il riconoscimento e la tutela dei diritti di cittadinanza degli stranieri residenti nel proprio territorio, nel rispetto delle diverse culture e, al successivo comma 2 lettera d), che "Nell'ambito delle proprie competenze, il Comune di Cremona si adopera per favorire l'inserimento sociale, culturale e professionale dei giovani, a partire dal riconoscimento della cittadinanza dei giovani, anche minorenni e della loro autonomia di aggregazione".

le persone di origine straniera regolarmente residenti a Cremona al 1° gennaio 2023 sono 10.995 e rappresentano il 15,5% della popolazione residente, di cui 2.642 tra 0-19 anni. Questi ragazzi e ragazze vivono nello stesso contesto scolastico dei giovani italiani, parlano italiano, studiano la storia d'Italia, sono figli di cittadini e cittadine straniere regolarmente soggiornanti, che lavorano e pagano le tasse in Italia;

nel 2012 il Comune di Cremona ha aderito alla campagna "18 anni ..in Comune", promossa da ANCI - Rete G2 - Save the Children, e attraverso il Settore Demografici, viene inviata una comunicazione informativa sulla possibilità di richiedere la cittadinanza a tutti coloro che ne hanno i requisiti e successivamente ai sensi di quanto previsto dall'art. 33 della Legge n. 98/2013, che introduce semplificazioni in materia;

con la deliberazione di Giunta Comunale n. 83 del 6 maggio 2015 avente per oggetto "2 Giugno - Siamo tutti cittadini", si prevede l'organizzazione annuale, in occasione della Festa della Repubblica, di una iniziativa pubblica rivolta a tutti i neomaggiorenni e a tutti coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana con la consegna della Costituzione Italiana, dello Statuto Comunale e della bandiera italiana.

 

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale si impegna a:

modificare il Regolamento per la concessione delle civiche onorificenze, approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. 3/11591 del 7/02/2022, al fine di istituire la "Cittadinanza onoraria del Comune di Cremona" da conferire ai minori stranieri che risiedano legalmente e che abbiano frequentato regolarmente almeno cinque anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici.

 

Il Consiglio Comunale impegna Sindaco e Giunta a:

istituire una cerimonia speciale nel giorno del 20 novembre di ogni anno, in concomitanza con la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, quale atto simbolico, nell'auspicio di un'effettiva riforma del diritto di cittadinanza a livello nazionale. In questa stessa giornata si propone di istituire una "Festa della cittadinanza" con l'obiettivo di promuovere nelle scuole la riflessione sul tema in modo trasversale dedicando ore di didattica all'approfondimento e alla sensibilizzazione su cosa significhi essere cittadino, quali siano i diritti e quali i doveri;
informare i soggetti che non sono tutelati dalla normativa vigente, su quelli che sono i loro diritti e doveri nascenti dal conferimento della "Cittadinanza onoraria";
attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli delle persone di origine straniera nati o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia.
 

Dopo l'illustrazione dell'ordine del giorno da parte di Rosita Viola (Sinistra per Cremona – Energia Civile) si è aperto il dibattito con l'intervento dei consiglieri Marco Olzi (Fratelli d'Italia), Riccardo Merli (Fare Nuova Cremona Attiva), Marialuisa D'Ambrosio (Cremona sei tu!), Matteo Carotti (Fratelli d'Italia), Fabiola Barcellari (Partito Democratico), Paola Tacchini (Movimento 5 Stelle – Cremona cambia musica), Alessandro Portesani (Novità a Cremona), Claudio Ardigò (Partito Democratico), Giovanni Gagliardi (Partito Democratico), Andrea Segalini (Cremona sei tu!), Jane Alquati (Lega), Mattia Gerevini (Partito Democratico), Maria Vittoria Ceraso (Oggi per domani), Saverio Simi (Forza Italia) e Rosita Viola (Sinistra per Cremona Energia Civile) che, visto l'andamento del dibattito, ha accolto l'invito di portare l'argomento nella competente commissione consiliare per una discussione più approfondita.