Il 3 e il 4 novembre il Museo del violino propone due straordinari concerti legati allo Stradivari Festival. Il primo, il 3 novembre, è un evento speciale col violinista Alessandro Quarta che presenterà il suo album The 5 elements: Terra Acqua Aria Fuoco Etere. Il 4 novembre, invece, Janine Jansen, archetto olandese, si esibirà con Sunwook Kim al pianoforte, titolo del concerto "Romanticismi".
Qui di seguito le informazioni sui biglietti e le schede di presentazione delle esibizioni:
Alessandro Quarta
The 5 Elements
TERRA ACQUA ARIA FUOCO ETERE
STRADIVARIfestival
Cremona – Domenica 3 novembre alle ore 18, presso l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, come evento speciale dello Stradivari Festival 2024, il compositore e violinista Alessandro Quarta presenterà l’Album The 5 Elements: Terra, Acqua, Aria, Fuoco ed Etere che sarà disponibile in formato fisico in Dolby Atmos Deluxe e in digitale distribuito dalla Virgin Music per la Ian Records.
Alessandro Quarta a settembre ha incantato, insieme all’Orchestra Farnesiana, al Coro Municipale e al Coro Voci Bianche della città di Piacenza nel Concerto per festeggiare il Presidente della Repubblica e il magnifico Teatro Municipale di Piacenza. Il programma ha spaziato dal classico al contemporaneo, strappando due lunghissime standing ovation del pubblico e del Presidente Mattarella che nel complimentarsi con lui ha colto l’occasione per invitarlo al Quirinale.
La critica vede in lui l’iconico artista in grado di traghettare la musica classica verso il futuro con un linguaggio giovane e contemporaneo. Alessandro Quarta, nell’arena della musica, è il nuovo gladiatore; la sua “arma”, il violino e, orecchini, collane e gli inseparabili anelli, il suo lasciapassare. Un aspetto, il suo, che non corrisponde per niente all’idea comune del musicista “classico” ma Alessandro è rock …ma classico e classico …ma rock e dichiara: “Non è il vestito a definire un brano e uno stile musicale ma è quello che abbiamo nel cuore”.
Assistere ai suoi concerti è un’esperienza tridimensionale ed immersiva in un mondo emozionale e travolgente dove affonda la sua musica e la sua ispirazione. Quarta non nasconde la sua “fragilità emotiva” e le lacrime che sono dettate da un amore viscerale e un rapporto carnale col suo violino.
Una passione per il violino nata da bambino che Alessandro racconta con sincera spontaneità:
“Ho cominciato a suonare da piccolissimo e ho scelto proprio il violino per una personale mania di protagonismo. Mi piaceva essere al centro dell’attenzione e il violino solista, l’unico che sta in piedi, era perfetto per me. Mi immaginavo come un gladiatore e ancora prima di possedere un violino, fingevo di suonarlo con qualsiasi cosa potesse sembrarlo, magari un mattarello rubato alla mamma in cucina. Il violino, mi faceva sentire importante e imbattibile, regalandomi quella sensazione di forza che non è mai scemata. Ancora oggi, è il mio “scettro”, la mia “spada” magica che stringo a me anche dopo un concerto per affrontare le interviste. Il violino è un vero demone che si impossessa di me e mi fa fare cose impensabili che non mi sognerei mai di fare. In qualche modo si ripete la magia che da bambino mi faceva sentire invincibile, il violino è il mio mantello da super eroe”.
Terra Aria Acqua Fuoco ed Etere, ritenuto eterno, immutabile e per i Greci, anima del mondo nonché bellezza assoluta. Da questo il compositore ha trovato “la strada” e la motivazione ad un’Opera grandiosa che lascerà nella musica un segno indelebile: “Il Quinto elemento mi ha dato la ragione per scrivere, “vomitando” tutto quello che avevo dentro. Una forma di ringraziamento personale per tutto quello che ho: il bello e il tragico della vita. Sentivo la necessità di scrivere qualcosa di importante e quest’Opera di cinquanta minuti è impegnativa, forte, ma mi rappresenta appieno. I Cinque Elementi ha una trama, con un inizio ed una fine e una visione oggettiva per ogni elemento; ognuno con la sua bellezza, ma anche con gli aspetti negativi, di timore che lo accompagnano. È un bisogno di urlare musicalmente, la mia gioia e la mia preoccupazione tutta; i Cinque elementi sono parte di me: Fuoco che mi pervade quando suono, Acqua fluida come la musica, Terra che ho necessità di sentire, attraverso il palco, sotto i piedi. L’Aria delle note, lo spazio tra loro e ogni volta che apro gli occhi, li rivolgo al cielo, all’Etere”.
L’Opera in realtà è composta da sei tracce, perché a introdurre i Cinque Elementi c’è la Creazione senza la quale ci sarebbe solo il nulla; un lavoro di ricerca e introspezione, attraverso la quale l’artista ha compreso come siano sostanza del suo essere, come gli abbiano dato forza e anima.
Alessandro Quarta, compositore e violinista, con il suo violino incanta: mai scontato o prevedibile, forte, rock, sa essere delicato, intimo, sensuale. Con I Cinque Elementi ci apre le porte del suo mondo, regalandoci la possibilità di fare nostra non solo l’Opera, ma la sua Creazione, potendone varcare la soglia: una musica che “cola” dentro, senza lasciare scampo. Impossibile prendere le distanze da questo viaggio, fatto di note delicate, malinconiche, struggenti che diventano grido, pioggia battente, sentimenti contrastanti che rotolano nel cuore. Un’ennesima meraviglia che nasce dalla creatività di un artista che abbatte qualunque barriera, qualunque confine regalandoci il privilegio di condividere e immergerci nella sua Musica.
Nell’Opera si evince quanto di positivo e negativo ci sia in ciascun elemento, lo Yin e lo Yang. Alessandro con la sua musica riesce a evidenziarne la potenza positiva, ma anche la forza distruttiva; ci costringe a riflettere su quanto siano necessari alla vita i Cinque Elementi e allo stesso tempo a fare i conti con il rischio distruttivo che ognuno di questi ha insito in sé soprattutto per l’impassibile ed incosciente irresponsabilità dell’uomo. Una riflessione e un’assunzione di responsabilità alla quale non possiamo sottrarci: una chiamata per ognuno e ciascuno a sentirsi davvero parte di un pianeta, un mondo di cui avere cura.
Allo STRADIVARIfestival Alessandro Quarta suonerà il prezioso Stradivari, Il Vesuvio, 1727.
Suoneranno con lui Giuseppe Magagnino al pianoforte e i Solisti Filarmonici Italiani con Federico Guglielmo concertmaster, Alessandro Ferrari violino, Enrico Balboni viola, Luigi Puxeddu violoncello e Amerigo Bernardi contrabbasso.
“Non esiste differenza tra musica classica, pop rock e jazz, ma esiste la musica, esistono le emozioni. Se ci si crede un po' nella bellezza dell’arte, tutto ritorna”.
Alessandro Quarta
STRADIVARIfestival 2024
Grande attesa per lo straordinario debutto di Janine Jansen
all’Auditorium Giovanni Arvedi
Lunedì 4 novembre alle ore 21 sarà per la prima volta all’Auditorium Giovanni Arvedi di Cremona la divina dell’archetto Janine Jansen, olandese di Utrecht, in duo con Sunwook Kim al pianoforte.
Il programma del concerto Romanticismi è monumentale e propone in un'unica serata le Tre Sonate per violino e pianoforte di Brahms oltre alle Tre Romanze di Clara Schumann.
La violinista è tra le più famose al mondo tanto per aver suonato i 12 più importanti Stradivari in meno di due settimane, raggruppati eccezionalmente per lei per girare un documentario e incidere un disco. In occasione di quel progetto il quotidiano Repubblica la ribattezzò “la donna che sussurrava agli Stradivari”.
Anche a Cremona Jansen darà vita a un grande strumento, il violino Stradivari 1715 “Shumsky-Rode”, concesso per l’occasione da una collezione privata. La Jensen ha rapporti di lunga data con le orchestre e i direttori d’orchestra più eminenti, è fondatrice e direttrice artistica dell'International Chamber Music Festival Utrecht. Insieme a Martha Argerich e Mischa Maisky si esibisce in numerose esibizioni in trio in tutta Europa e continua la sua fruttuosa collaborazione in recital con il pianista Denis Kozhukhin.
Dal 2019 è Professore di Violino presso l'HÉMU Valais – Wallis a Sion, Svizzera. Da novembre 2023 insegna anche violino all'Accademia Kronberg. Janine ha studiato con Coosje Wijzenbeek, Philipp Hirshhorn e Boris Belkin.
Janine Jansen violino*
Sunwook Kim pianoforte
Johannes Brahms Sonata n. 1
Johannes Brahms Sonata n. 2
Clara Schumann Three Romances
Johannes Brahms Sonata n. 3
Le tre Sonate per violino e pianoforte op. 78, op. 100 e op. 108 appartengono alla piena maturità di Johannes Brahms e riflettono alcune caratteristiche fondamentali della sua poetica, prima fra tutte quel senso intimo, tenero, sentimentale e dolcemente affettuoso del Lied, che è l'elemento base e costante di tutta la produzione del compositore amburghese, dalla cameristica alla sinfonica. Si sa che oltre queste Sonate egli ne aveva scritte altre tre, di cui due furono distrutte dallo stesso autore, perché non era rimasto soddisfatto della forma più che del contenuto. Il terzo manoscritto delle Sonate non pubblicate, elaborato intorno al 1850 e catalogato con il numero 5 di opus, fu smarrito da Brahms a Weimar durante una visita a Liszt nel giugno del 1853. Non va dimenticata inoltre la presenza di Brahms nella Sonata per violino e pianoforte composta nel 1853 in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann.