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FOTO BONCI

IL PALAZZO DELLA PREFETTURA DI CREMONA APRE ALLA CITTÀ

Dopo il successo delle prime date, a partire da domenica 18 maggio riprendono le aperture degli ambienti prefettizi in Palazzo Tinti Pallavicino Clavello, sede del Palazzo del Governo. Le visite, a cura dei volontari del FAI cremonese, saranno un'importante occasione per conoscere non solo la storia del complesso di Corso Vittorio Emanuele II ma anche il ruolo e i compiti della Prefettura, passeggiando tra le eleganti sale che custodiscono capolavori artistici di particolare rilievo, in cui si svolgono concretamente numerose attività istituzionali e che hanno ospitato importanti cariche pubbliche del Paese. Lungo il percorso, oltre alle sale di rappresentanza (come la sala da biliardo e la sala rossa), si potranno visitare eccezionalmente anche gli ambienti ad uso privato del Prefetto, tra cui l’ufficio che utilizzato da Roberto Farinacci a partire dal 1922 e la grande terrazza. Per volontà del Prefetto, Dott. Antonio Giannelli, l’iniziativa continuerà per tutto il 2025. 

Per ogni data sono previste tre visite guidate di 45/60 minuti circa, con partenza alle ore 15:30, alle 16:15 e alle ore 17:00. L’accesso è consentito esclusivamente tramite prenotazione, da effettuare entro il mercoledì precedente alla visita sul sito https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/ (digitare “Prefettura di Cremona” nel campo di ricerca) oppure cliccando direttamente al link https://bit.ly/Prefettura_Cremona 

Per una questione di sicurezza, per coloro che effettuano prenotazioni per più persone è necessario indicare tutti i nominativi dei partecipanti  scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Tutti i partecipanti dovranno portare con sé la propria carta d'identità che verrà controllata dal personale della Prefettura il giorno dell'evento al momento della verifica della prenotazione.

Per chi avesse difficoltà a iscriversi online, sono stati riservati alcuni posti prenotabili presso la Libreria Ponchielli di Cremona indicando il proprio nominativo e il recapito telefonico (indirizzo della libreria: Piazza Sant'Antonio Maria Zaccaria – 10, 26100 Cremona). 

L’ingresso è libero con contributo suggerito a partire da € 3 che potrà essere versato in loco. Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente destinato alle attività istituzionali del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, che proprio quest’anno celebra i suoi 50 anni di attività nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

Il ritrovo è all'ingresso del palazzo (corso Vittorio Emanuele II, n° 17 - Cremona).

CALENDARIO DELLE APERTURE - Mesi maggio e giugno

18 maggio, h 15:30, 16:15 e 17:00

22 giugno, h 15:30, 16:15 e 17:00

BREVI NOTIZIE STORICHE 

Dell'originario nucleo cinquecentesco del Palazzo del Governo, voluto dalla famiglia Tinti, non resta che il loggiato del cortile. Nella seconda metà del ‘500 l'edificio passò alla famiglia Pallavicino e all'inizio dell‘800 ai Pallavicino Clavello, che affidarono la decorazione dei saloni in facciata all'artista cremonese Giuseppe Manfredini. Divenuto di proprietà Maffi, l'architetto Carlo Visioli ne progettò il prospetto principale che verrà ampliato e modificato negli anni '30 del Novecento. 

Ad accogliere i visitatori l’elegante scalone realizzato nel finire degli anni ’50 del secolo scorso dall’architetto Vito Rastelli e decorato da Mario Busini; ad impreziosire l’ambiente una scultura di Ferraroni.

Gli attuali appartamenti del Prefetto furono trasformati in sale istituzionali e uffici nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto Emilio Brilli, coadiuvato da una squadra di decoratori. Tra gli ambienti visitabili più significativi si ricordano la Sala del Biliardo, con esposte tre importanti opere di Antonio Rizzi (Ballerina da circo, Ritratto di giovane signora, Ritratto di Bruna Barbetti) e di Massimo Gallelli, la camera da letto, dalle pareti in broccato d’oro e in cui fu ospitato il Presidente della Repubblica Sandro Pertini nella sua visita ufficiale a Cremona il 24 settembre 1982,  e la Sala Rossa, indubbiamente la più scenografica e destinata agli incontri di rappresentanza e alle visite ufficiali. Il soffitto eclettico in stile neogotico ha un fondo rosso che riprende la decorazione del broccato che ancora ricopre le pareti della sala, mentre i 4 sovrapporte, datati 1867 e opera di Omobono Longhi, raffigurano dei paesaggi di fantasia.