Nell'era di Federico II Cremona occupa un ruolo di rilievo, con un rapporto speciale con l'imperatore. Non è un caso che sia proprio Cremona, nel 1226, a ospitare la dieta indetta dall'imperatore, finalizzata a restaurare i diritti dell'imperatore in Lombardia, reprimere l'eresia e organizzare la prossima crociata. Alla riunione vengono invitate le città libere della Lombardia e le città fedeli all'imperatore. La dieta, programmata per Pasqua 1226, mise in allarme le città ostili all'imperatore, a cominciare da Milano. I milanesi, insieme ad altre città, rinnovarono allora i giuramenti della Lega Lombarda, in sfida all'imperatore, poi fermarono la strada che permetteva ai principi tedeschi collegati all'imperatore di raggiungere Cremona, disertando la dieta che di fatto fallì il suo obiettivo. La ribellione spinse Federico II a muoversi per far scomunicare i governi dei comuni ribelli per aver impedito la preparativa della crociata e per metterli al bando. Cremona, ancora una volta, al centro del mondo dell'epoca.