
Storia cremonese
Com'era la vita prima del cellulare: il cremonese che rimase chiuso nel bagno aziendale per sbaglio per un intero weekend
- Di: Alexandro Everet
- Mer 23 Set 2020
Oggi siamo abituati alla società della connessione perenne in cui le persone non sono mai davvero sole, col cellulare sempre addosso. Un tempo però non era così e potevano capitare episodi oggi assolutamente improbabili (con una telefonata risolveresti tutto subito, per inciso nell'anno in cui si è verificato l'episodio di cui parliamo i cellulari c'erano già ma soprattutto le persone meno giovani non erano ancora abituate ad averli sempre con se, questo è il caso del nostro protagonista evidentemente). Nel febbraio 2007 un cremonese si ritrovò per errore chiuso nel bagno della sua azienda per tutto il weekend senza poter uscire. Per fortuna aveva da bere grazie al lavabo presente nel bagno ma non aveva da mangiare e fu liberato solo al lunedì. Ecco come raccontò la cosa Repubblica:
E' rimasto chiuso per due giorni e tre notti, durante il week end, nel bagno dell'azienda per la quale lavora, senza poter dare l'allarme e soprattutto senza avere qualcosa da mangiare. La disavventura è capitata a un operaio quarantaduenne di Casalmaggiore (Cremona), della cui assenza nessuno si è accorto fino a quando non l'hanno ritrovato nel bagno della ditta.
L'uomo, scapolo e solitario, dipendente di una ditta di Motta Baluffi (Cremona), venerdì della scorsa settimana è stato inavvertitamente chiuso a chiave nel bagno dello stabilimento da un suo collega, il quale non si era assolutamente accorto della sua presenza. Tutti se ne sono andati a casa, e ogni tentativo di richiamare l'attenzione di qualcuno è stato inutile.
L'azienda, che si trova in una zona isolata lontana da abitazioni e da altri insediamenti, è rimasta chiusa due giorni, sabato e domenica, come sempre, e così il lavoratore, che per colmo di sfortuna non aveva con sè il telefono cellulare, si è rassegnato all'ingrato destino di rimanere prigioniero in un bagno.
Fortunatamente all'interno del bagno c'era un lavabo e dunque l'acqua non gli è mancata. Ma se il problema della sete è stato risolto, per il resto è stata dieta assoluta. Due giorni interi e tre notti trascorsi così sono stati interminabili. Ma lui non si è scoraggiato e non ha perso la testa. Ha atteso pazientemente che arrivasse il lunedì, finchè un collega, finalmente, alla ripresa del lavoro ha riaperto il bagno, restituendogli la libertà.
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