Cremona nel 1780 era una città decisamente più violenta (come tutte le città dell'epoca, del resto) e spesso i conti personali si regolavano con la violenza, con una frequenza elevata. Il conte Biffi nel suo celebre diario (in cui narra eventi grandi e piccoli della Cremona dei suoi anni) alla data del 16 agosto 1780 riporta la notizia di una lite in piazza "Picciola" (in epoca moderna piazza Cavour, ora parte di piazza Stradivari) ci narra una lite finita malissimo (ci scappa il morto) all'uscita di un caffè (quindi sappiamo che in quella piazza esisteva un "celebre caffè"). Da notare che scopre l'evento prima ancora di rientrare in città: le chiacchiere correvano veloci anche all'epoca! Ecco il suo racconto:
16 detto. Non ero ancor gionto a Cremona, che longi tre miglia ho sentito il fiero caso accaduto ier l’altro. Si dice che don Pietro Gerenzani Bonhomi sortendo dal celebre caffè di Piazza Picciola volesse imporre silenzio a due uomini del popolo che fingevano di quistionare; questi risposero al cavagliere con dispetto; in fine da un certo Rinaldi detto Rizzolino fu impugnato uno stile ed investito il Gerenzani; si diffese questi validamente colla sola canna d’india che aveva sinché le riuscì di fuggire. Un tenente Galimberti del regimento Belgioioso accorre allo strepito; a questi il Rinaldi pianta lo stile nel cuore, e poi fugge. Sottrattosi per ben due giorni alle squisite ricerche che se ne facevano stando appiatato in un campo, alla fine spinto dalla fame sorte, si lascia vedere, ed i contadini lo circondano; il feroce giovane per non essere preso vivo si dà due gran colpi di pugnale nel petto, ed è semivivo portato in città, e posto nelle carceri.
DIARIO DI GIAMBATTISTA BIFFI
A cura di Giampaolo Dossena
Edizione Bompiani Milano 1976