La pillola di storia cremonese di oggi ci riporta al 6 giugno 1980 e un articolo del "Corriere della sera" che si intitola così:"Gruppo di giovani affitta giardino e apre a Cremona cinema d'essai". Si trattava dell'"Arena Giardino", istituzione del mondo del cinema cittadino di allora. La notizia attira addirittura il giornale milanese che intervista uno dei giovani, maestro di tennis e studente di lettere, Enrico Pighi (che maestro di tennis è rimasto, oggi è noto per essere l'anima del CremonArena, casa del padel e del tennis, sempre di Arena parliamo comunque, proprio un destino!). Pighi, a nome dei compagni, spiega al giornale che Cremona è "apatica e offre pochi spazi ai giovani", con 400 eroinomani dichiarati (dato 1980). Ecco allora l'ìdea di creare il gruppo culturale "Schermo ottanta" e prendere in carico l'"Arena Giardino" di via Oberdan, investendo denaro e tempo e lavoro per sistemare il locale. I ragazzi organizzano un cartellone con 60 serate estive (non solo cinema, prevalentemente di qualità, ma anche incontri con jazzisti e attività culturale, tutto per dare sfogo alla creatività e voglia di aggregazione giovanile e soprattutto per tenere i giovani lontano dalla droga, piaga terribile dell'epoca, più ancora di oggi) e spiegano che oltre alla licenza del cinema hanno ottenuto anche l'affitto del parco dell'Arena Giardino per tenere spettacoli all'aperto con una capienza di 800 posti. Pighi chiude l'intervista spiegando che avevano anche pensato ai locali del vecchio ospedale (che oggi sono al centro di un progetto di recupero) e che il Comune era stato freddo in quanto temeva che lo scopo fosse nascondere attività legate alla droga (ovviamente non era così).
Uno spaccato sui problemi di Cremona nei primi anni ottanta ma anche sulla voglia dei cremonesi di reagire.