1980, allarme bomba a Cremona...ma solo allarme. Potremmo definire così l'episodio storico che squarcia la tranquillità di Cremona in quell'anno. La scena avviene a scuola, nell'istituto professionale per l'agricoltura che all'epoca si trovava in via Milano. Una mattina, il 19 dicembre 1980, 600 studenti della scuola vengono fatti evacuare di corsa. Uno studente, protagonista della storia, organizza una sorta di attentato, aiutato da tre compagni di scuola (hanno tutti fra i 15 e i 16 anni, provenienti da famiglie agiate). In un primo momento alcuni elementi fanno pensare che siano suggestionati dalle idee di estrema destra: sono gli anni della violenza politica e tanti giovani aderiscono alle idee estreme di sinsitra e di destra, scegliendo con frequenza la via della violenza. Alle 10.20 arriva una telefonata anonima alla scuola:"C'è un ordigno, è pericoloso, state attenti". Dopo la telefonata, la scuola viene sgomberata velocemente, accorrono le auto di polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine perquisiscono tutta la scuola e alle 11.50 ritrovano nel cassetto della scrivania del bidello, al primo piano, una bomba artigianale formata da tre candelotti confezionati con polvere di mina, collegati con un timer e una sveglia. Un agente strappa i fili e getta la bomba in cortile, poco prima che scada il timer (mancavano una decina di minuti), ma la bomba non esplode. I quattro ragazzi vengono individuati dopo rapide indagini e arrestati.
Tutto quanto avete letto finora è vero. Gli sviluppi però furono sorprendenti. Analizzando la bomba si scoprì...che non era una bomba, in quanto non conteneva esplosivo ma plastilina, non avrebbe potuto uccidere nessuno. Il 28 dicembre i ragazzi vengono scarcerati: il loro non era un vero attentato ma una gravissima bravata (comunque una pessima, pessima idea, sicuramente meritevole di una punizione), con tanto di telefonata (reale), finta bomba (reale, finta ma vera), intervento delle forze dell'ordine. Finale della storia: processo per procurato allarme (una cosa seria, ma meno grave ovviamente di un processo per attentato e tentata strage) e, immaginiamo, probabilmente tanti ceffoni a casa (all'epoca la correzione dei figli che sbagliavano si faceva a ceffoni, quindi probabile ne siano volati diversi)
NOTA Come sempre ricostruiamo la storia di Cremona, cercando episodi interessanti grandi e piccoli (e questa è sicuramente una storia che attira l'attenzione). In questo caso e altri simili i protagonisti potrebbero però essere ancora vivi (non lo sappiamo, ma potrebbero) e rispettiamo il diritto all'oblio quindi niente nomi e per una volta niente fonti (per non far risalire ai nomi dei ragazzi dell'epoca), e se volete una morale della favola, anzi "il sugo della storia" per citare un connazionale celebre, scherzare è bello ma con intelligenza, esagerare può essere disastroso (e quei ragazzi hanno passato dei giorni in carcere, a conferma della pessima idea).