Storia cremonese

Facciamo un viaggio dentro l'osteria sul Po (fianco ponte) nel 1892: Cremona com'era

"La cronaca azzurra" era un giornale cremonese di fine ottocento che spesso dedicava articoli ad argomenti "minori" della vita cremonese, argomenti che oggi ci permettono di respirare l'aria della vecchia Cremona. Il 20 agosto 1892 pubblica un articolo dedicato al baracchino che fungeva da osteria sul lungo Po e ci racconta un sacco di cose

1) L'osteria era momentaneamente chiusa ma stava per riaprire. Prima si chiamava Osteria del Cantiere (forse perché in quel periodo si stava costruendo l'attuale ponte sul Po e quindi c'era un cantiere?) ed era condotto da Antonio Ghizzoni detto Viden

2) Il nuovo gestore sarà Giovanni Campagnoli detto Tamora (come vedete era uso riportare sul giornale i soprannomi, anche perché alcuni personaggi erano noti a Cremona col loro soprannome e non col nome di battesimo). Campagnoli per inciso gestiva già un'osteria presso la "stazione dei canottieri" (non so dove fosse)

3) L'osteria in questione si trovava in posizione "felicissima, a pochi passi sia dal vecchio che dal nuovo ponte" (il nuovo ponte in ferro e quello vecchio di barche)ù

4) Le camere sono poche, allegre, con verde intorno, si poteva stare dentro il locale o fuori all'aria aperta

5) Si prometteva buona cucina e buon vino (chissà se hanno mantenuto la promessa!)

6) L'osteria si appresta a cambiare nome e a diventare "Osteria Baldesio" in omaggio alla Canottieri (esisteva da 5 anni e all'epoca era l'unica)

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