Storia cremonese

1866: un giornalista inglese sconvolto dai moscerini cremonesi

Nel 1866 Cremona diventa una grande caserma. L'Italia si appresta a entrare in guerra e una volta ancora gli Asburgo sono i nemici, Cremona è uno dei luoghi di concentramento dei soldati prima dell'inizio delle battaglie. Cavalli e uomini percorrono le sue vie, fra parate e inni nazionali e un clima militare. I giornalisti arrivano da tutta Europa per raccontare gli eventi. Il corrispondente del Daily Telegraph è uno degli inviati che raggiungono Cremona. Probabilmente non era molto desideroso di svolgere quell'incarico, perché i suoi commenti sono davvero acidi, soprattutto sulla nostra Cremona. Ecco alcuni passaggi del suo articolo, riportati dal "Wiclow news-Letter and county Advertiser" (un giornale che ripubblicava articoli pubblicati da altri, in questo caso dal Daily Telegraph) in data sabato 14 luglio 1866:

"Solo ieri notte, mentre viaggiavo da Milano a questo luogo.....faceva tanto caldo da soffocare...non credo che possiate seguire una guerra in modo più spiacevole che con questo clima e qui in questa città di Cremona. Siamo alla periferia della grande armata italiana e la conseguenza è che Cremona è più sgradevole che in tempi ordinari, se vogliamo essere buoni nel dare una definizione. Non conosco nessuno che sia mai giunto prima di me a Cremona e se lo conoscessi dubiterei della sua sanità mentale. Gli americani lo definirebbero un luogo dimenticato da Dio. Giace al centro di una pianura e ai confini di una palude, ha una reputazione per le emicranie ed è il luogo preferito dei moscerini. Su questo ultimo punto posso dirvi che ho dato battaglia alle loro forze di Cremona e ne sono uscito sbranato, distrutto, ferito, quasi sfigurato. Sono stato portato in un hotel nella vaga speranza di trovare delle camere, alla fine ho trovato un cittadino che aveva un letto per me. Quell'uomo non era pulito ed era losco ma la necessità ti fa adeguare a tutto. Sono stato scortato in una corte oscura e poi dentro una cucina oscura, alla fine ho trovato la stanza da letto, circondata da immagini di santi, con al centro un letto color cremisi di patriarcali dimensioni. Volevo aprire la finestra per avere aria ma ho scoperto che era sbarrata da una elaborata grata in ferro lavorato. Ho provato a dormire ma il sonno è stato di breve durata. Il nemico avanzava all'unisono, le zanzare caricavano, la cavalleria pesante dei moscerini galoppava, sono statro colpito con crudele precisione. Guardo a Cremona con disgusto, tutta la vita gira attorno a vecchi negozi di curiosità, mi hanno offerto almeno tre volte i violini locali, una mezza dozzina di giacche, un gabinetto, tutto a prezzi stracciati"

L'amico giornalista probabilmente non era di buon umore, pur ammettendo che i moscerini a Cremona quando ci vogliono dare dentro sono un esercito agguerrito, Cremona è molto più bella di come fu descritta in questo articolo (questa almeno è l'opinione di chi scrive). In effetti, però, se ti mandano a seguire una guerra che non vuoi seguire ci può stare che tu sia di cattivo umore!

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