Storia cremonese

1972: la banda degli apriscatole fa sparire decine di auto cremonesi

Gli eventi legati alla criminalità giovanile sono sempre esistiti ovunque e Cremona non fa eccezione. Nel 1972 scoppia il caso della "banda degli apriscatole". Il caso finisce anche sui giornali nazionali, ne parla per esempio "La Stampa" del 24 ottobre 1972. In sostanza, una dozzina di giovani cremonesi, tutti minorenni, conosciuti come la "Banda di piazza sant'Anna" (dal luogo di ritrovo), si divertivano ad aprire le automobili e rubarle avendo trovato un modo ingegnoso sia per aprire la portiera che per avviare il motore usando apriscatole (rubati in un magazzino cittadino in grande quantità). In poche settimane avevano fatto sparire una cinquantina di automobili a Cremona, per lo più in periferia. Lo scopo non era tanto il lucro quanto una sorta di divertimento teppistico (nell'età adolescenziale, specialmente se si vive una situazione di degrado, non sono rare le devianze di questo tipo): si divertivano infatti a guidare l'auto per poi buttarla fuori strada (schiantandosi contro muri e piante) nelle zone del piacentino e del bresciano (qualche volta le facevano affondare nel fiume Po) e tornare a Cremona con auto rubate in loco. Le forze dell'ordine, attirate dall'alto numero di auto sparite, li avevano facilmente individuati e denunciati per associazione a delinquere, danneggiamento e furto aggravato.

NOTA Gli eventi a carattere criminoso fanno parte della storia cittadina. Soprattutto, raccontarli sfata il mito diffuso "ai tempi miei certe cose non succedevano". Se consultate la nostra sezione storica, trovate tanti racconti di eventi delittuosi più o meno gravi della Cremona anni sessanta-settanta-ottanta-novanta. Spesso il passato ci appare migliore di quanto non fosse.

Ovviamente, questo non toglie che la maggior parte dei cittadini fosse (in passato) e sia (oggi) rispettosa della legge.

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