
Voglia di Arte
Freddo come una lastra di ghiaccio: Caspar David Friedrich e una ferita insanabile
- Ven 29 Lug 2022
“Il mare di ghiaccio” di Caspar David Friedrich è un dipinto sul quale si potrebbe ragionare molto, io però stavolta voglio concentrarmi su un solo, singolo aspetto: una nave affonda in un mare di ghiaccio, rotto da spuntoni di iceberg che segnalano l’inizio della fine per la barca. Gli spuntoni sono obliqui, taglienti, i colori sono freddi, fa freddo, entra dentro di noi, sotto pelle. Ci sono anche elementi che permettono valutazioni differenti ma io non posso non pensare che la vena malinconica, che il freddo, che il ghiaccio, che il brivido che ti pervade ammirando questo dipinto, siano tutti figli della vita di Caspar. Da bambino e poi da ragazzo, infatti, ha dovuto fronteggiare tragedie pesanti: la perdita della madre e poi di due sorelle. Colpi del destino molto forti ma in qualche modo ancóra sopportabili. E’ difficile capire come possa avere gestito, invece, quello che accadde quando aveva 13 anni: stava pattinando col fratello Johann Christoffer quando il ghiaccio si ruppe: non è chiarissima la dinamica di quel che successe, pare però che Johann si sia sacrificato per salvare Caspar, di certo è annegato davanti ai suoi occhi mentre lui, il futuro pittore Caspar, è riuscito a sopravvivere. E’ difficile pensare che questo ghiaccio non rievochi quel ghiaccio, che questa nave condannata non rievochi un destino crudele, che questi colori freddi non si associno a quel freddo glaciale che ha pervaso la sua anima. Questi spuntoni obliqui e taglienti di ghiaccio sono come spade conficcate nell’acqua, ma sono anche le spade conficcate nel cuore di un adolescente poi divenuto uomo senza poter dimenticare ciò che lo ha segnato.