Voglia di Arte

Amore, passione e perdita: "L'abbraccio" di Egon Schiele

“L’abbraccio” di Egon Schiele, 1917, olio su tela.

Un uomo e una donna avvinghiati su un lenzuolo sgualcito, gettato su una coperta...

Un abbraccio forte, determinato, ma simultaneamente dolce, le mani di lei che accarezzano il suo volto e le sue spalle...

Sono due amanti, hanno fatto l’amore...

Non è solo un rapporto fisico, però, l’attrazione non è solo fisica, c’è la voglia intensa di congiungere le anime...

Non si guardano in volto: noi non li vediamo, eppure riusciamo a capire cosa provano, ma loro non si guardano...

Scendiamo lungo il loro corpo: progressivamente si allontanano...

In quell’abbraccio c’è un “resta con me” reciproco, la paura di perdersi, di allontanarsi: quando si ama, c’è sempre paura di perdersi per un motivo o per l’altro...

Egon Schiele si era sposato da poco e siamo nel 1917, tempo di guerra, tempo di incertezza: c’è Egon in quel corpo maschile, c’è la sua compagna Edith in quel corpo femminile...

C’è la paura di perdersi, quasi presagio di una perdita che poi diventerà amara realtà...

Quando il mondo conobbe questo dipinto molti lo additarono come pornografia, io trovo che sia un ritratto della fragilità, delle paure e delle voglie ed emozioni intense dell'amore, l'unico mezzo che può congiungere le anime...

Voglia di... è un iniziativa editoriale di
Alexandro Deblis Everet Editore
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