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Rembrandt / Public domain

“La ronda di notte” di Rembrandt: il maestro dei contrasti usa luce e movimento per trasmettere le emozioni

“La Compagnia di Frans Banning Cocq e Willem van Ruytenburch”: questo titolo poco noto doveva essere il reale titolo de “La ronda di notte”, capolavoro di Rembrandt Van Rijn, conosciuto col soprannome citato anche per un errore (i toni scuri avevano fatto pensare a una ambientazione notturna ma si scoprì poi che in realtà la scena è ambientata di giorno). Olio su tela, molto grande, questo quadro è stato mutilato in seguito a spostamenti perdendo una porzione importante dei suoi spazi laterali. Commissionato dalla milizia civica di Amsterdam e in particolare dalla Gilda degli archibugieri doveva decorare una sala cittadina e ogni personaggio pagò per essere rappresentato: si trattava degli ufficiali del comandante Cocq.

Il riferimento agli archibugieri è ben presente anche con tre uomini che caricano, sparano e puliscono l’archibugio rappresentano i tre momenti chiave dell’arte di utilizzo dell’archibugio. Una ragazza illuminata inoltre rappresenta il simbolo della Gilda: porta addosso infatti un pollo con gli artigli in evidenza (il simbolo della Gilda era un artiglio d’oro in campo blu).

Sul piano stilistico sono due i motivi che vogliamo sottolineare. Rembrandt è chiamato a rappresentare un momento storico e persone reali, militari, in un quadro celebrativo. Spesso questo genere di opere sono statiche, marziali, austere è quasi immobili nel tempo.

1659 Autoritratto di Rembrandt - Olio su tela - National Gallery of Art

Rembrandt fa una scelta completamente diversa. Decide di celebrare i protagonisti nella loro storicità e nella loro realtà, decide di trasmettere le emozioni di un momento importante in cui l’esercito sta per mettersi in moto, magari per una esplorazione o perfino una battaglia.

Non rappresenta simulacri ma uomini veri identificati in un momento della loro vita. La chiave sono i contrasti luce-ombra e movimento-staticità.

La truppa è ripresa in un momento precedente alla partenza, un momento in cui gli uomini sono fermi, statici. Eppure, c’è moltissimo movimento: ogni personaggio fa qualcosa, ogni personaggio appare coinvolto in una situazione. Sono fermi ma c’è tensione, sono uomini che si stanno preparando a qualcosa. Il contrasto fra la staticità e il movimento che sta per iniziare, la marcia per la ronda cui si stanno preparando, trasmette tensione emotiva.

La luce poi gioca su contrasti nettissimi: si passa da coni di luce a voragini di buio. Il comandante e il suo collaboratore sono messi al centro della rappresentazione. Appaiono anch’essi tesi e pronti a muoversi. La luce proiettata su di loro e sulla ragazza che rappresenta la Gilda li rende protagonisti sul piano simbolico e spezza il quadro dividendolo in più parti, permettendo di aumentare il tasso di coinvolgimento emotivo. Quando osserviamo una scena immobile, monocorde, monocolore, difficilmente la consideriamo viva è difficilmente ci trasmette emozioni violente.

In questo caso invece viviamo l’agitazione degli archibugieri, siamo testimoni di un momento storico e gli uomini rappresentati da Rembrandt appaiono pronti allo sforzo che li attende, impegnati ma non preoccupati.

Il gioco dei contrasti serve a dare loro un’anima e renderli uomini fieri e combattivi, ma uomini e non rappresentazioni astratte.

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