Voglia di Arte

Scheggia (fratello di Masaccio e decoratore delle case dei potenti) e il desco da parto di Lorenzo il Magnifico

Il nome di Giovanni Cassai, detto Scheggia, è sicuramente meno noto di quello di Tommaso, suo fratello. Tommaso, il fratello, è infatti uno dei personaggi più celebri della storia dell'arte: lo conoscete certamente come Masaccio, il nome con cui ha ottenuto gloria eterna. 

Scheggia, però, è un artista che ha vissuto una parabola artistica significativa, sebbene ben diversa da quella del più celebre fratello. Per prima cosa, tanto breve è stata la vita e la carriera dello sfortunato Tommaso, tanto lunga è stata la vita e la carriera di Giovanni. Giovanni poi ha costruito la sua carriera su un aspetto particolare dell’arte del tempo e trascurato da tanti altri artisti: l’arte profana, ovvero le decorazioni nelle case dei potenti, fra spalliere, forzieri, cassoni, deschi da parto e quanto altro l'umana vanità possa desiderare.

Scheggia ha avuto la possibilità di lavorare per le famiglie più importanti del suo tempo e, per citare un esempio, ha realizzato il desco da parto di Lorenzo il Magnifico (lo vedete nella foto), rappresentante il “Trionfo della fama”.

Il desco da parto era un dono, un tondo dipinto da ambo i lati che veniva regalato alle donne che avevano appena partorito e che spesso veniva usato materialmente per portare alla neo madre cibo e vivande. Un modo affascinante per onorare il nuovo nato!

Al centro del desco da parto di Lorenzo possiamo osservare la Fama rappresentata in trionfo (un tema tratto dal Petrarca e popolare ai tempi): ha ali e braccia spiegate, in mano regge una spada e un Cupido, simbolo di armi e amore, poggia inoltre su un globo da cui spuntano delle trombette, simbolo del successo nel mondo. Una rappresentazione chiaramente pensata per auspicare un futuro di pregio per il nuovo arrivato (e per Lorenzo così sarà).

L’opera, sul piano artistico, è studiata per mettere al centro della nostra attenzione la Fama: una linea orizzontale divide il desco, sotto la linea divisoria notiamo i cavalieri intenti a salutare e celebrare la Fama, sopra la linea divisioria troneggia la Fama stessa, protagonista e quindi posta in posizione centralissima, adagiata su un paesaggio di sfondo dolce e sereno.

Il nostro sguardo è attirato dalla Fama: è la prima cosa che notiamo ed è esattamente ciò che vuole l'artista.

Per noi uomini di un’epoca successiva, fa impressione pensare che quest’opera sia stata realizzata proprio per Lorenzo il Magnifico (senza sapere, ovviamente, che vita avrebbe avuto il neonato): il Trionfo della Fama, mai soggetto più adeguato per rappresentare il futuro di un personaggio leggendario la cui Fama è inesauribile nei secoli.

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