"San Lorenzo sulla graticola" del Bernini: un martire sereno

“San Lorenzo sulla graticola” è uno dei tanti, tantissimi capolavori conservati agli Uffizi di Firenze. Sappiamo che il committente, molto probabilmente, era Leone Strozzi. Sappiamo che l’autore è Gian Lorenzo Bernini e che l’ha realizzata ancora adolescente, quando ancora ci si sta affacciando alla vita.

Quest' opera ci dice molto del Bernini. Il soggetto è complicato: il santo brucia sulla graticola, c’è il fuoco, simbolo del dinamismo e di ciò che sfugge al controllo, ma l’opera è in marmo, nulla di più solido. Ci vuole coraggio a realizzare questo soggetto, non amato dagli scultori per la sua difficoltà tecnica, ma il giovane Bernini riesce a dare credibilità a quelle fiamme che vediamo spuntare sotto il corpo del santo. Sembra una graticola vera e il martirio si consuma sotto i nostri occhi. Il santo però è sereno: guarda al cielo, guarda a Dio, consapevole che il suo martirio sarà ricompensato nel migliore dei modi.

Avere la capacità di realizzare un soggetto così complesso in giovane età certifica il talento tecnico, ma certifica anche la personalità, la voglia di mettersi alla prova e la sicurezza quasi eccessiva nei propri mezzi: un giovane che sa quello che vuole, che non ha paura di misurarsi con le difficoltà.