Cremona Magazine.
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Siamo nei primi anni dieci dell'ottocento. La Spagna sta vivendo un periodo tragico: l’occupazione napoleonica non è stata accettata e di conseguenza sono nate una accanita guerriglia e una feroce repressione. Sono anni di guerra, anni di violenza, di omicidi, di stupri, di barbarie. Madrid deve anche fare i conti con una terribile carestia, sorellastra maligna di ogni conflitto.

Goya vive questa realtà: vede, sente, interiorizza. Goya è un artista, si esprime attraverso l'arte e il tumulto di emozioni che si aggrovigliano in lui, posto di fronte a questa dura realtà, trovano sfogo nelle sue opere. Realizza decine di incisioni in cui descrive quello che vede, quello che sente.

Racconta la Spagna, racconta un momento storico, racconta un dolore. Nello stesso momento racconta l’eterno: la barbarie dell’uomo che da sempre si rinnova, la sofferenza delle vittime che da sempre si ripete, ciclicamente e infinitamente.

Nell'immagine a corredo potete osservare l’incisione 64: povere vittime della carestia vengono portate al cimitero dai carri mortuari. Di solito in questi casi le sepolture, essendo sepolture di massa, sono sbrigative, con inumazioni in anonime fosse comuni.

Goya fa una scelta diversa: vediamo il corpo di una donna scaricato dal carretto da due uomini (a me piace leggere una certa dolcezza nel modo in cui la scaricano, ma forse è un abbaglio), la vediamo in volto, ha una sua identità. Siamo attirati su di lei: il luogo in cui viene scaricata è essenziale, accennato, minimale, non ci distrae.

Goya non vuole negare il suo essere una persona, le vuole riconoscere una dignità nella sofferenza. Il volto è livido, gonfio: segno di ciò che ha subito. Il corpo è coperto da un vestito svolazzante che mostra le gambe nude, forse ha subito anche una molestia sessuale, la tassa aggiuntiva che le donne devono pagare quando scoppia la crudeltà della guerra.

Questa donna evoca ricordi ancestrali: il modo in cui viene scaricata, il modo in cui è vestita, il braccio che penzola verso il terreno sembrano ricordarci i temi cristiani della Passione. È una persona individuata, una donna che ha sofferto, ma a sua volta diventa simbolo di un popolo intero che soffre e in modo più ampio delle sofferenze che da sempre i conflitti portano in grembo. Questa donna è la Passione del popolo spagnolo di quegli anni.