
Voglia di Cinema
Tirare fuori il dolore per smettere di nascondersi: Will Hunting
- Gio 21 Lug 2022
Lo dico subito: è uno dei miei film preferiti, un piccolo mito per me. È quasi banale dire che è stato scritto in stato di grazia ed è recitato da mostri di bravura a cominciare da un Robin Williams in forma eccezionale (e lui era bravo anche quando era fuori forma, figuriamoci quando era in forma!).
La storia la conoscete, ne sono sicuro. È un film che riflette un problema diffuso nella società odierna: la difficoltà di comunicare, la paura di essere feriti, soprattutto quando è già accaduto in passato.
Will ha subito e parecchio, ha provato dolore e si fa anche dei sensi di colpa per questo. Si nasconde nel suo gruppo di amici, si nasconde nell’ironia e nel sarcasmo, si nasconde nella cultura nozionistica dei libri, una cultura che sfoggia per tenere a distanza le persone. Usa perfino il suo dolore per tenere a distanza le persone, come emerge nel rapporto con Skyler.
Sean invece ha amato in modo profondo e il suo dolore per la perdita è moltiplicato dalla profondità di quell’amore. Si nasconde nel suo lavoro, nella sua solitudine, nel suo ritirarsi dal mondo. Quando Will indaga la sua vita, lo mette in difficoltà, perchè lo mette di fronte alla sua ferita.
È difficile raccontarsi agli altri, esporsi, accettare di correre il rischio. Capita a tutti noi, capita ai protagonisti del film.
In un modo diverso, attraverso vie diverse, entrambi si aprono l’uno all’altro, accettando di mettersi a nudo, di mostrare la propria debolezza, di farsi aiutare. Non è facile, è un percorso tormentato, ma alla fine ci riescono.
Gli esseri umani spesso costruiscono muri per proteggersi e finiscono col restarne prigionieri: è un film che dà speranza, perché è la storia di due persone complesse e tribolate che riescono a buttare giù quel muro. Come non amare una storia così?