
Voglia di Cinema
Walter White e il controllo: ossessione e liberazione
- Lun 31 Lug 2023
“Ah, al diavolo il cancro. Io convivo con il cancro da quasi un anno. È come una condanna a morte, secondo la maggior parte della gente. Ma, tutto sommato, fin dalla nascita abbiamo una condanna a morte. Quindi a intervalli regolari vengo qui a fare i miei controlli, sapendo bene che una di queste volte, magari anche oggi, mi daranno brutte notizie. Ma finché non accade, la mia vita la dirigo io. Non ne cedo il controllo”.
Controllo, già, controllo…
Walter White è uno dei personaggi più affascinanti di tutto il nuovo millennio del mondo del cinema e lo è per la sua profonda umanità: la vita che viene raccontata in Breaking Bad potrebbe sembrare inverosimile ma è profondamente reale nel percorso emozionale e psicologico di un personaggio che corrisponde alla vita di milioni di persone.
Walter, lo sappiamo tutti, ha una vita che non lo soddisfa e il motivo principale è il controllo: non gli appartiene, al lavoro come in famiglia, si lascia vivere, sconfitto da errori e limiti caratteriali, sempre soggetto alla volontà altrui.
La notizia del cancro che lo sta divorando è una scossa: lo libera dalla paura che lo ha sempre attanagliato e liberandolo dalla paura paradossalmente gli concede la libertà di scegliere.
Walter sceglie di inseguire ciò che non aveva e che ha sempre desiderato: il controllo.
La sua vita è un crescendo di scelte al limite sempre spinte ad avere il controllo, il potere, la gestione di ogni aspetto della situazione: manipola o elimina chi gli sta intorno perché non riesce a tollerare di non avere il controllo, perché per troppi anni non ha avuto il controllo della sua vita.
C’è una puntata che ha diviso il pubblico ma è esemplare: la mosca nel laboratorio. Un piccolo insignificante animaletto che gli toglie il controllo totale della situazione. Di fronte a questo problema, vediamo tutto il suo carattere che si mostra limpidamente: affronta il problema prima con razionalità e con le armi della scienza, poi di fronte alle difficoltà compie gesti sempre più impulsivi e pericolosi.
Lo stesso accade per tutto il periodo raccontato nella serie: ogni volta cerca di gestire razionalmente la situazione, non ci riesce e allora alza l’asticella con scelte impulsive, violente e rischiose.
Walter però non riesce mai a liberarsi della mosca, si illude di avere il controllo ogni volta ma c’è sempre un dettaglio che gli sfugge, come un quaderno lasciato nel bagno dove Hank può ritrovarlo e leggerlo.
Alla fine tutto questo distruggerà la vita di tutti coloro che lo circondano. Walter, però, nel momento più difficile, quando tutto ormai ha preso una piega irreparabile e si ritrova nascosto da solo, ha il tempo di riflettere e paradossalmente riprendere il controllo realmente sulla propria vita.
Sceglie infatti di chiudere tutti i conti col passato, sceglie di morire come vuole lui e anche se la mosca non si può mai afferrare e anche se qualcosa di imprevisto accade sempre, cioè nel caso specifico Jesse che si rifiuta di ucciderlo sconvolgendo i suoi piani, Walter riesce per la prima volta ad accettare che in realtà non si può mai avere il totale controllo di ogni dettaglio, perché la vita ti sorprende sempre ed è naturale che sia così.
Questa accettazione è la vera liberazione e infatti lo vediamo morire quasi sereno (per quanto possa essere sereno un uomo con la coscienza macchiata dal sangue che ha fatto correre a fiumi): nel laboratorio simbolo delle sue due vite, avendo vissuto la parte finale della sua vita come ha voluto lui e morendo come ha voluto lui, cioè da uomo che non lascia scegliere al cancro quando deve andarsene ma si appropria della libertà di scelta. Una morte consapevole...
“La mia vita la dirigo io, non ne cedo il controllo”