Cremona Magazine.
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Il film di Martin Scorsese “Gangs of New York” racconta le lotte per il controllo del territorio nei quartieri poveri delle metropoli americane negli anni della guerra civile. Si sfidano gangs dedite alla violenza e organizzate su base etnica con una propria visione del mondo, pronte però a commettere reati. Il capo dei Bowery Boys, i cosiddetti nativi, è Bill “il macellaio” interpretato da un Daniel Day Lewis straordinario (il film, pur promettente e con scene memorabili, non è compiutamente un capolavoro, qualcosa manca, ma Daniel recita su livelli altissimi). Il film è tratto da un libro ed entrambe le opere si prendono licenze creative molto ampie.

Le lotte fra gangs nella New York del 1800 sono però esistite davvero, sono esistiti i Bowery Boys e i loro rivali di stirpe irlandese detti “conigli morti”. Soprattutto è esistito Bill: si chiamava William Poole e aveva appreso l’arte della macelleria nel negozio del padre. Poole nella realtà era un uomo molto alto e molto pesante, forte nel pugilato violento e sanguinoso in voga all’epoca. Amava bere e il gioco d’azzardo e commetteva volentieri reati. Si scontrò con le gangs irlandesi e morì a 33 anni nel 1855 in seguito a un agguato con arma da fuoco di sicari di una gang rivale, appunto.