Voglia di Letteratura

Sentimento e sincerità, la strada verso la libertà: Paul e Arthur

Il contesto è noto: lo scandaloso amore fra Rimbaud e Verlaine, quando era impensabile anche solo nominare in pubblico un rapporto del genere.
Due uomini che si amano, due uomini che sanno che è proibito, due uomini che sanno che hanno molto da perdere. Eppure, scelgono di rischiare, di seguire i loro sentimenti.

La lettera di Rimbaud a Verlaine è una tra le molte che si sono scambiati i due. Una corrispondenza libera e aperta, molto più libera di quello che potremmo aspettarci: espongono i loro sentimenti con una franchezza che è rara. Proprio questa libertà è la base del loro rapporto: “solo con me puoi essere libero”.

Questa frase ci dice molto: non c’è solo il rapporto fra i due e la loro attrazione ma c’è la liberazione dalle costrizioni sociali, dall’oppressione delle regole. Probabilmente la base del loro rapporto è proprio questa: un senso di libertà, di non avere regole, adeguato al loro modo di essere.

La lettera rimane un piccolo capolavoro: Rimbaud sa rendere i propri sentimenti con semplicità ma con una forza potente. La ripetizione “torna, voglio stare con te, ti amo” è la manifestazione di un sentimento che si esprime con forza crescente come se straripasse mano a mano che la penna scorre sulla carta. Un moto dell’anima che ti travolge e al quale il poeta sa dare una forma letteraria. Ecco la lettera:

Da Rimbaud a Verlaine

[5 luglio 1873]

Caro amico, ho ricevuto la tua lettera datata “in mare”. Questa volta hai torto, e torto marcio. Prima di tutto non c’è nulla di positivo nella tua lettera: tua moglie non verrà, oppure verrà fra tre mesi, tre anni, che ne so? Quanto a schiattare, ti conosco. In attesa della tua donna e della morte andrai ovunque, ti agiterai, scoccerai la gente. Come mai tu, proprio tu, non hai ancora capito che le nostre collere erano false in ogni senso! Ma sei stato tu ad avere torto per ultimo, perché anche dopo che ti avevo richiamato hai insistito in quei tuoi falsi sentimenti. Tu credi che la tua vita sarà più piacevole con qualcun altro: riflettici – ah, no di certo! – Solo con me puoi essere libero, e, poiché ti giuro che in futuro sarò gentile e che deploro la mia parte di torto, e che insomma ho lo spirito giusto, e ti voglio bene, se proprio non vuoi tornare, e non vuoi che ti raggiunga, commetti un crimine, e te ne pentirai per anni e anni, con la perdita della tua libertà, e i dispiaceri più atroci di tutti quelli che hai provato finora. E poi, ripensa a quello che eri prima di conoscermi. Quanto a me, da mia madre non ci torno. Andrò a Parigi, cercherò di partire entro lunedì sera. Mi avrai costretto a vendere i tuoi vestiti, non posso fare altrimenti. Non li ho ancora venduti: non verranno a prenderli prima di lunedì mattina. Se vuoi spedirmi le tue lettere a Parigi scrivi a L. Forain, 289, Rue St. Jacques, per A. Rimbaud. Avrà il mio indirizzo. Certo, se tua moglie tornerà non ti comprometterò con le mie lettere – non ti scriverò mai. L’unica mia parola è questa: torna, voglio stare con te, ti amo. Se l’ascolterai mostrerai di avere coraggio e di essere sincero. Altrimenti, ti compiango. Ma io ti amo, ti abbraccio, e ci rivedremo.

8 Great College ecc. fino a lunedì sera, o martedì a mezzogiorno, se mi chiamerai da te

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