Voglia di Letteratura

"Il grande Gatsby" e l'illusione

"Il grande Gatsby" è un romanzo che narra le storie di individui, ma è prima di tutto un affresco di una società. Una società che ha una emozione dominante: l'illusione. L'illusione si rincorre per tutto il romanzo, permea tutto "Il grande Gatsby":

L’illusione di una vita sfarzosa ed eccessiva ma che sotto i lustrini non ha un’anima

L’illusione dei personaggi di essere ciò che non sono

L’illusione del protagonista, Gatsby, che attribuisce al suo amore caratteristiche che non ha: è un amore assoluto, quasi irreale, al quale vale la pena sacrificare tutto, ma Daisy si dimostra diversa da ciò che lui sogna

L’illusione delle convenzioni sociali che si spezzano sotto il peso delle vicende dei protagonisti

L’illusione della vita di coppie che fingono che tutto vada bene quando nulla va bene

L’illusione del sogno americano anni venti, una grande danza ruggente sul burrone

La dimensione dell’illusione è un pilastro del libro di Scott Fitzgerald e riecheggia nelle stesse evocative descrizioni, che punteggiano il libro e che spesso tratteggiano una realtà percepita ben diversa da quella tangibile. L’America de “Il grande Gatsby” è la proiezione di un desiderio: ciò che vorremmo essere e vorremmo avere, ma la realtà è più complicata di un sogno illusorio e prima o poi torna a bussare alla porta di tutti.

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