Voglia di Letteratura

La guida di viaggio che divenne un best seller umoristico:"Tre uomini in barca"

Ogni epoca ha i suoi svaghi. Sul finire dell’Ottocento, gli inglesi amavano risalire il Tamigi in barca per godersi i panorami, il piacere della pesca, la compagnia degli amici e la generica vita di fiume, facendo tappa nelle cittadine più caratteristiche collocate lungo il percorso.

Fu in quel momento storico che a Jerome K. Jerome, un giovane e ancora sconosciuto aspirante scrittore, venne commissionata una guida di viaggio. Doveva uscire a puntata sulla rivista "Home Chimes" e Jerome si mise al lavoro con un’idea originale: raccontare il viaggio di tre amici (Jerome, George e Harris, per non parlar del cane Montmorecy!) usandolo come scusa per descrivere i luoghi e per digressioni storico culturali. Un modo diverso dal solito di illustrare le bellezze del viaggio.

Jerome però aveva la tendenza, tipica dell’epoca, a essere prolisso nelle descrizioni dei luoghi, con affreschi interminabili e accenti a volte malinconici e a volte romantici (uno stile che oggi troveremmo pedante e noioso, ma all'epoca era di moda). Jerome calcò talmente la mano con le descrizioni che l’editore decise di tagliare varie parti e ciò che ne rimase divenne “Tre uomini in barca (per non parlar del cane)”.

Il libro, che si era ispirato al viaggio di nozze di Jerome (che aveva davvero risalito il Tamigi in barca), depurato di buona parte delle liriche descrizioni, divenne molto più snello. Soprattutto, emerse una dote che Jerome non sapeva di avere: l’arguzia umoristica. In quelle pagine si ritrovano il cameratismo di tre giovani uomini in barca, le difficoltà che ogni viaggio comporta, aneddoti e situazioni surreali, il gusto della natura. Tutto questo Jerome lo racconta con un umorismo tipicamente british in cui le situazioni di ogni giorno si prestano a diventare dei quadretti divertenti e esilaranti.

Ogni piccolo intoppo diventa un pretesto per una storia che oggi potrebbe ricordare le avventure di Mr Bean (un esempio utilissimo per capire di cosa stiamo parlando). Inoltre, l’uso di uno slang vicino a quello dei ceti meno privilegiati suscitò la critica dei recensori snob ma attirò i lettori delle classi più popolari, aumentando il successo commerciale del libro.

Fu un trionfo: il libro divenne un best seller vendendo centinaia di migliaia di copie e ancora oggi ha i suoi lettori e tutto sommato strappa ancora sorrisi. Un piacevole racconto di viaggio in cui non ci si dimentica mai di sorridere di fronte alle piccole e grandi avversità della vita.

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