La storia tormentata di Frida: regina con gli Abba, maltrattata dal destino

Successo, fama, denaro, popolarità. Gli Abba hanno avuto tutto, tutto. Il gruppo svedese rappresenta una delle band di maggior successo in tutta la storia della musica del ventesimo secolo, nessun dubbio. Eppure, anche chi ha la bravura e la fortuna di avere tutto può avere una vita difficile, molto difficile da raccontare. Una delle componenti della band, infatti, ha dovuto fare i conti con una realtà davvero ostica da affrontare.

Anni Frid Lyngstad, conosciuta da tutti come Frida, non era infatti svedese. Normalmente non sarebbe un problema ma nel caso di Frida le cose non stanno così. Sua madre era infatti norvegese e durante la Seconda Guerra Mondiale era stata selezionata dai nazisti per il progetto Lebensborn, un progetto che prevedeva la nascita di bambini puri ariani tramite accoppiamenti stabiliti in base a criteri eugenetici fra (appunto) ariani puri. Suo padre quindi era un soldato tedesco mentre sua madre, pur norvegese, era stata considerata rispondente ai requisiti che ricercavano i nazisti.

GLI ABBA

Frida nasce quindi da un rapporto combinato e forzato voluto dai nazisti, una cosa già inquietante. Dopo la fine della guerra, inoltre, in Norvegia ritorna la democrazia ma le madri e i figli coinvolti nel progetto Lebensborn sono molto malvisti, evocano un passato che si vuole assolutamente dimenticare. Madri e figli vengono chiusi in luoghi di reclusione e manicomi, non accettati dalla società norvegese, nascosti alla vista. Sua madre e sua nonna però, almeno, riuscirono a portare Frida in Svezia quando lei aveva solo due anni, allo scopo di ripartire da zero e rifarsi una vita. Il destino però si accanisce con Frida: la madre muore e Frida cresce con la nonna. Da adulta scoprirà che il padre non era morto come credeva (così le era stato raccontato), riuscirà anche ad incontrarlo ma in seguito all’incontro cadrà in depressione, attraversando anni davvero difficili.