Voglia di Musica

"Hotel California": l'eterno dualismo piacere-dolore

Uno dei più grandi successi. No, non per gli Eagles, ma di tutta la storia musicale del ventesimo secolo. Questa è "Hotel California". La canzone narra di un viaggiatore, un viaggiatore stanco che si ferma in un hotel. Non un hotel qualsiasi, no, un hotel anomalo, dove succedono strane cose, un hotel da cui non potrà più andarsene.

E' un luogo affascinante, esoterico, fonte di piacere ma anche di paura e ansia. Un luogo che ti incatena, un luogo che ti inchioda. Il gruppo in seguito spiegherà che il senso era quello di descrivere l’evoluzione del rock, una evoluzione che aveva raggiunto un grande successo ma tendeva anche all’autodistruzione con tutti i suoi eccessi, come sperimentato dagli Eagles stessi (come l’hotel, un luogo di piacere e con un fascino che mette paura ma dal quale non puoi scappare).

Si sono diffuse altre teorie che vedono nella canzone la rappresentazione del sogno americano o perfino un tributo al satanismo. Noi pensiamo che proprio l’apertura a più interpretazioni renda il fascino della canzone. E’ una rappresentazione dell’eterno destino dell’anima umana, attratta dal piacere ma spaventata dalle conseguenze e dalla dipendenza autodistruttiva che spesso ne deriva.

Si può declinare in molti modi (droghe, fama, successo, sogno americano) ma è sempre la dicotomia fra piacere e paura, fra attrazione e dipendenza e dolore a essere indagata. La canzone, comunque, resta un capolavoro: affascina e ti incatena, come quell'hotel...

Voglia di... è un iniziativa editoriale di
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