Voglia di Musica

Lucio Battisti e Mogol

"Mi ritorni in mente": la delicata poetica del sentimento di Lucio Battisti e Mogol

L’amore è forse l’argomento più inflazionato della storia della musica. Migliaia, milioni di brani sono dedicati all’amore in tutte le sue sfumature. Pochi brani riescono al tempo stesso a essere così semplici, così brevi ma anche così profondi e incisivi come “Mi ritorni in mente”. Lucio Battisti e Mogol ci propongono una canzone che parla del momento in cui l’amore finisce ma è solo lo spunto per riflettere più in generale sul sentimento che dà più senso all’esistenza di tutti noi

È una riflessione che si basa sulle parole ma anche su musica e voce: raramente questi due elementi si fondono perfettamente come in questa canzone

PRIMA PARTE

Mi ritorni in mente
Bella come sei
Forse ancor di più
Mi ritorni in mente
Dolce come mai
Come non sei tu
Un angelo caduto in volo
Questo tu ora sei
In tutti i sogni miei
Come ti vorrei
Come ti vorrei

Lucio parla di un amore che è evidentemente finito. La voce è dolce, il ritmo lento, i toni suadenti: è la descrizione di una creatura desiderata un tempo ma in realtà desiderata ancora oggi, un “angelo caduto in volo” ricco di pregi...eppure c’è una consapevolezza che solo un amore maturo può avere: quella che Stendhal chiama la “cristallizzazione”... cioè quel processo mentale e dell’anima che ci porta a negare i difetti della persona amata e a vederla diversa da quella che è, proiettando su di lei i nostri sogni ed aspirazioni...”bella come sei forse ancor di più” è ancora “dolce come mai come non sei tu” narrano un amore profondo ma che sa di non trovare piena corrispondenza nella realtà della persona amata... ”un angelo caduto in volo” esprime affetto e nostalgia ma anche la percezione di una dolorosa scoperta della realtà.

1969 Battisto al 19° festival di San Remo - Rai / Public domain

SECONDA PARTE

All’improvviso il brano cambia. Il ritmo si fa più veloce, la voce dell’interprete è più decisa con sfumature di rabbia e dolore, in qualche momento sfuma in un lamento vero e proprio che manifesta la sofferenza per un momento preciso, quello della delusione, quando la persona amata ha “ucciso” con un gesto tutte le illusioni di Lucio.

Ma c'è qualcosa che non scordo
C'è qualcosa che non scordo
Che non scordo
Quella sera
Ballavi insieme a me
E ti stringevi a me
All'improvviso
Mi hai chiesto "lui chi è?"
"Lui chi è?"
Un sorriso
E ho visto la mia fine sul tuo viso
Il nostro amor dissolversi nel vento
Ricordo, sono morto in un momento

Mogol

TERZA PARTE

Nonostante tutto il sentimento è ancora vivo, Lucio non può dimenticare la dolcezza, le sensazioni positive provate che resistono nei ricordi e nella nostalgia... non si può però cedere e l’ultima frase sottolinea la consapevolezza di quanto successo, della realtà della persona amata, del “qualcosa che non scordo”... le sensazioni provate non spariranno mai, una persona amata lascia il segno e una parte di Lucio la desidererà sempre almeno nei sogni ma poi c’è la realtà, la dolorosa realtà.

Mi ritorni in mente
Bella come sei
Forse ancor di più
Mi ritorni in mente
Dolce come mai
Come non sei tu
Un angelo caduto in volo
Questo tu ora sei
In tutti i sogni miei
Come ti vorrei
Come ti vorrei
Ma c'è qualcosa che non scordo
C'è qualcosa che non scordo
Che non scordo

Voglia di... è un iniziativa editoriale di
Alexandro Deblis Everet Editore
Via Solferino, 4 - Cremona
Direttore Responsabile: Fabio Tumminello
Registrazione al Tribunale di Cremona
n°616/2019 del 26 marzo 2019
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