Voglia di Musica
1971: Raffaella, Albertone e un "Tuca tuca" liberatorio
- Ven 27 Ott 2023
Televisione italiana, anno 1971
Raffaella Carrà sta lanciando una nuova figura di Show Girl, una vera rivoluzione culturale per la società italiana dell'epoca.
Si tratta infatti di una show girl che non fa solo la “statuina” per mostrare la sua bellezza fisica (e Raffaella certamente avrebbe potuto farlo, l'avvenenza non le mancava, ma voleva altro) ma sa cantare e ballare, è sicura e libera nel modo in cui si propone e perché no, trasgredisce, ma sempre con leggerezza e allegria (dote rara riuscire a essere trasgressivi conservando la leggerezza).
Sono tempi, quelli, in cui c’è ancora un moralismo diffuso e non a tutti piace un personaggio così: troppo diverso dalla tradizione, mette anche un po' di paura a chi non è pronto a questo cambiamento.
Quando la Carrà lancia il suo “Tuca Tuca” in una puntata di "Canzonissima", una canzone accompagnata da un balletto coreografico (in coppia col suo compagno di ballo preferito, Enzo Paolo Turchi) in linea con questa nuova idea più moderna di show girl, la censura reagisce celermente e la canzone viene tolta dai palinsesti della televisione (anche perché il suo costume lascia l'ombelico scoperto e questo è considerato troppo sensuale e trasgressivo).
La Carrà ha però un amico importante, che si chiama Alberto Sordi: non è per niente un rivoluzionario (Alberto era decisamente conservatore nei suoi gusti e nella sua visione della vita) ma non trova nulla di male in una canzone che è soprattutto liberatoria e si presta volentieri a darle una mano.
Durante una successiva puntata di "Canzonissima", a sorpresa Raffaella inizia a ballare il Tuca Tuca con Enzo Paolo Turchi, come nella circostanza precedente: lei ha ancora l’ombelico scoperto e le movenze sono sexy, potrebbe rinascere lo scandalo, ma durante il ballo viene introdotto Alberto Sordi che partecipa divertito alla coreografia con la Carrà e sdogana agli occhi degli italiani la canzone. Nessuno si metterà contro il suo carisma: Alberto all'epoca faceva la differenza, era un "influencer" di grande peso (come si direbbe oggi).
La canzone infatti supera le tagliole della censura, diventa popolare e fa impazzire i ragazzi: è divertente, allegra, liberatoria. Certo, è anche sexy e un po’ maliziosa volendo, ma con un approccio sereno: è un momento di festa, non di peccato. Un approccio allegro e scanzonato che ha caratterizzato tutta la carriera di Raffaella, che aveva la capacità di rendere leggero il rapporto con la vita, anche con i suoi aspetti più..."sexy"!