Nel 1977 Mina è attivissima e pubblica “Mina con bignè” in coppia con “Mina quasi Jannacci”, una doppia uscita. L’album "Mina con bigné" contiene una canzone divertente, scherzosa, arguta: l’ha scritta Enrico Riccardi e si chiama “Ma che bontà”. Ha un ritmo vivace, scoppiettante ma a fare la differenza è il testo, semplice ma ironico, con un ritornello indovinato.
Mina fa la parte di una donna che non ha competenze da chef (“in cucina non ci entro mai eh”) ma che si mette a curiosare fra i fornelli e prova a indovinare cosa sia ciò che assaggia. Mina conferisce al suo personaggio un tono quasi aristocratico nel pronunciare le parole e anche i tentativi di indovinare i piatti "sanno" di persona che vuole fare la sofisticata:”ma è vitello delle Ande? Bovino della Gallura?"
Il gioco si svela alla fine: dopo aver lanciato tante ipotesi la protagonista esclama, con un tono fra lo sbigottito e l'increduolo, “ma che sarà mai questa robina qua?...Cacca?” (finalmente ha indovinato!).
In fondo, con molti anni di anticipo, il gioco/scherzo prende in giro i tanti chef improvvisati (esplosi da quando esiste la moda di essere/fingersi chef, specialmente sui social) che “si atteggiano” da grandi esperti culinari descrivendo i piatti con paroloni ricercati…e poi magari cucinano schifezze immangiabili!
Una canzone divertente e avanti sui tempi!