Voglia di Sport

21 maggio 1991: il giorno della gloria per Caserta

Che sapore ha un trionfo? Quanto dura la gioia per una vittoria? Beh, questo dipende dall’attesa, da quanto lo hai desiderato, da quanto ci sei andato vicino...

Tra fine anni ottanta e inizio anni novanta Caserta è una realtà onirica, un pezzo di mondo fuori dalla realtà che cerca un’impresa mai riuscita ad altri né prima né dopo: portate il sud sul trono della pallacanestro italiana. A Caserta ci credono sul serio e per due volte ci sono arrivati vicinissimi ma per due volte Milano, la corazzata Milano, ha distrutto ogni sogno.

Nel 1991 Caserta ci riprova. Ha una squadra di talento: c’è un trio di italiani, Gentile-Esposito-Dell’Agnello, che spiega basket, soprattutto c’è un americano dall’aspetto di un gangster che sotto canestro detta legge più di Al Capone (con metodi legali neh!). Si chiama Shackleford e saprà farsi amare alla follia da Caserta.

Ovviamente, Caserta e Milano si presentano alla finale per giocarsi il titolo. Le prime quattro gare della finale seguono un copione chiaro: chi gioca in casa vince e senza neppure tanti problemi. A questo punto c’è un ostacolo importante sulla strada del sogno per Caserta: gara-5, quella decisiva, si gioca a Milano, il 21 maggio 1991. Il fattore-campo finora ha dominato...

Serve una grande impresa e 2000 casertani si presentano a Milano speranzosi, ma molti pensano che la Phonola ancora una volta si fermerà a un passo dal paradiso. La partita però inizia bene, Caserta conduce i giochi. La gara, comunque è apertissima. Il destino però sembra accanirsi con Caserta: nel terzo quarto Vincenzino Esposito si fa male e non poco, il ginocchio si gira, il dolore è troppo forte. Piange, si dispera, protesta contro il destino ma deve fermarsi. Sembra finita: senza Esposito…

Lui stesso però suona la carica: la Rai lo intervista a caldissimo e lui risponde “non me ne frega un cazzo, voglio vincere”...e i compagni lo ascoltano! Schackleford domina piazzando un 20+20, Gentile come nelle serie playoff precedenti con Pesaro e Bologna diventa inarrestabile nel momento decisivo. I tifosi quasi non credono ai loro occhi: vince Caserta, contro tutto e contro tutti.

Non c’è nulla di più bello di un trionfo desiderato e sospirato, sempre sfuggito sul più bello, divenuto realtà…il giorno di gloria di Caserta!

Il tabellino di quel giorno:

Philips Milano-Phonola Caserta 88-97 (39-43)
Philips: Montecchi 4 (0/3 da due, 1/5 da tre), Riva 27 (6/12,2/6,9/12 tl), Pittis 8 (4/9,0/1), Vincent 32 (7/9,3/12,9/11 tl), McQueen 6 (3/5); Aldi, Bargna n.e., Ambrassa 9 (0/1,3/4), Blasi 2 (1/1,0/1), Alberti. All. D'Antoni
Phonola: Gentile 28 (4/7 da due, 4/13 da tre), Esposito 4 (2/4,0/4), Frank 13 (5/7), Dell'Agnello 30 (6/7,3/4,9/9 tl), Shackleford 20 (7/12); Donadoni 2 (0/2,0/1), Rizzo, Fazzi n.e., Longobardi (0/1), Tufano n.e.. All. Marcelletti
Arbitri: Zanon e Zeppilli

Spettatori: 11.450 per un incasso di 357 milioni di lire

Tiri: Philips 21/40 da due, 9/29 da tre, Phonola 24/39 da due, 7/22 da tre.
Tiri liberi : Philips 19/25, Phonola 28/35.
Rimbalzi : Philips 38 (McQueen 14), 17 offensivi; Phonola 41 (Shackleford 20), 13 offensivi.
Palle perse: Philips 18, 14 recuperi; Phonola 13, 19 recuper

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