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Henrik Larsson, lo svedese coi rasta che segnava a raffica (e che avevi alla Play)
- Ven 15 Set 2023
Negli anni novanta fa la sua comparsa sulla scena internazionale un attaccante svedese che non si può non riconoscere anche a distanza di decenni: i suoi capelli con le treccine rasta sono inconfondibili nel panorama calcistico dell'epoca ma a brillare è soprattutto il rendimento in campo.
Grande tecnica, bel tiro, forza nelle gambe e nerbo, non solo segna molti gol ma dipinge assist e lavora per i compagni e anche se non è un gigante segna frequentemente pure di testa grazie al tempismo naturale.
Henrik nasce in Svezia da un uomo di Capo Verde e dalla madre scandinava e assume il cognome della madre. Si mette in luce molto giovane nella terza serie svedese con l’Hogaborgs ma nel frattempo lavora: non è ancora sicuro che farà il calciatore professionista.
La vita cambia con un provino al Benfica: non lo supera ma la punta dei portoghesi Magnusson sta per tornare nella sua città natale, Helsingborgs, che è anche la culla di Larsson. Magnusson lo nota e lo segnala al club svedese che pur essendo blasonato milita in quell'epoca in Seconda Divisione. Magnusson e Larsson diventano compagni di squadra.
Insieme segnano a raffica e la squadra è facilmente promossa nella massima serie svedese dove si salva agevolmente. Il nostro Henrik inizia a farsi notare e lo cerca il Grasshopper ma alla fine lo prende il Feyenoord: il matrimonio è felice, Larsson vince la coppa d’Olanda e si mette in mostra ancora di più. Henrik intanto è entrato nel giro della nazionale svedese con cui partecipa a Usa ‘94. Larsson è giovane e fa la riserva ma trova comunque spazio nella clamorosa cavalcata svedese che si conclude con un entusiasmante terzo posto.
Larsson al Celtic e qui diventa leggenda: spezza a suon di gol il dominio dei Rangers e nonostante un grave infortunio in Coppa UEFA contro il Lione vince tanto, trascinando il Celtic alla clamorosa finale di Coppa Uefa del 2003 (memorabile il trionfo sul Liverpool) persa dolorosamente contro il Porto
Arriva la chiamata del Barcellona, la big che aveva sempre sognato: un nuovo infortunio lo frena ma Henrik diventa importante anche nella squadra catalana e nel 2006 corona la sua carriera vincendo la Champions League
Nella finale con l'Arsenal entra in campo nel secondo tempo e fornisce un apporto decisivo, secondo Henry (per citare qualcuno di importante) fu proprio il suo ingresso a cambiare la gara.
La fine della carriera si avvicina e Larsson torna in Svezia nel suo Helsinborgs ma durante una pausa del campionato svedese ecco la sorpresa: lo chiama Alex Ferguson, ha una situazione di emergenza al Manchester United e lo prende in prestito per tamponarla.
Alla fine Henrik torna all'Helsinborgs dove chiude la carriera avendo accumulato centinaia di gol segnati, tanti trofei vinti e mille emozioni regalate.