Voglia di storia

1917: la Germania propone al Messico di prendersi pezzi degli Stati Uniti in caso di alleanza (e finisce con lo spingere gli States in guerra)

Uno degli eventi a suo modo più affascinanti e più importanti della Prima Guerra Mondiale non è legato ai campi di battaglia ma a un telegramma. Nel gennaio 1917 il responsabile del ministero degli esteri tedesco Arthur Zimmermann invia infatti un telegramma, in codice cifrato, a Heinrich Von Eckhardt. Il messaggio è molto importante: l'idea è di far pervenire al Messico una proposta per una possibile alleanza militare. I tedeschi hanno vagheggiato un possibile coinvolgimento nella guerra di Giappone e Messico e per convincere i messicani propongono come "premio" di partecipazione alla guerra l'assenso alla occupazione dei territori del sud degli Stati Uniti (in passato alcune di quelle terre erano state parte del Messico, peraltro): Texas, Arizona, New Mexico. In realtà, il primo obiettivo dei tedeschi è mantenere gli Stati Uniti neutrali e questa proposta si riferisce solo all'eventualità di un intervento americano nella guerra. Nel telegramma però appare chiara l'intenzione ostile agli Stati Uniti.

Quello che i tedeschi non sanno è che gli inglesi da tempo sono riusciti a decifrare il loro codice. Gli uomini di William Hall, che passeranno alla storia col termine "Room 40" (riferimento alla stanza segreta dove lavoravano), Nigel De Grey e William Montgomery, decifrano il messaggio.

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Da tempo i britannici sperano che gli Stati Uniti entrino in guerra, con effetto potenzialmente decisivo. In realtà le premesse ci sono. Gli statunitensi sono già arrabbiati con i tedeschi perchè l'affondamento di alcuni mercantili ad opera dei sottomarini tedeschi è costato vite americane. Inoltre, nonostante la presenza di lobby di propaganda filotedesca (sono molti gli statunitensi di origine tedesca), il sentimento anti-tedesco era piuttosto diffuso. Probabilmente, gli Stati Uniti sarebbero entrati comunque in guerra, ma ovviamente nessuno può dire cosa sarebbe successo senza il telegramma (e il presidente Woodrow Wilson era comunque contrario all'intervento e questo era un forte contrappeso).

I britannici hanno in mano, ad ogni modo, la carta per spingere gli Stati Uniti in guerra. Hanno però un problema. I tedeschi per spedire il telegramma hanno usato una linea privata diplomatica concessa a tutte le nazioni dagli statunitensi. In teoria, dovrebbe essere riservata. Gli inglesi non vogliono che i tedeschi sappiano che il loro codice è stato decifrato e neppure che gli statunitensi sappiano di essere a loro volta sorvegliati sulla loro linea privata.

I britannici hanno un'idea: il telegramma era stato spedito all'ambasciatore tedesco negli Stati Uniti per essere poi girato all'ambasciata tedesca in Messico. Riescono a far uscire dal Messico una copia del telegramma, attribuendone quindi la scoperta all'ambiente dell'ambasciata messicana.

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Il telegramma viene consegnato agli americani e Wilson lo pubblica. Inizialmente la cosa appare troppo grossa agli americani, il pubblico non ci crede e i giornali tedeschi-statunitensi accusano gli inglesi di aver fabbricato un falso.

Ecco però un nuovo colpo di scena. Zimmermann si sente con le spalle al muro e preferisce la via della sincerità: dopo qualche giorno dalla pubblicazione del telegramma, ne ammette la veridicità. Spiega anche, però, che i tedeschi vogliono che gli Stati Uniti restino amichevolmente neutrali. In pratica era un'idea "in caso ci attacchino". Probabilmente è sincero, ma l'effetto sugli Stati Uniti è quello di una bomba.

L'opinione pubblica statunitense si sente improvvisamente minacciata. I messicani peraltro sono impopolari (qualche anno prima Pancho Villa ha sconfinato negli Stati Uniti a Columbus, ci sono stati morti, il sentimento anti-messicano è diffuso). Theodore Roosevelt, che vuole intervenire, dichiara che se Wilson non entra in guerra "gli caverà la pelle con le sue mani".

Nel giro di qualche settimana, gli Stati Uniti entrano in guerra. Forse, anzi probabilmente sarebbero entrati in guerra lo stesso, magari qualche tempo dopo. Un telegramma però ha segnato la svolta degli eventi.

FONTI

Come fonti principali segnaliamo:

THE ZIMMERMANN TELEGRAM Di Barbara Tuchman

IL SITO UFFICIALE DELLA NSA (organo governativo statunitense che ha documenti di archivio)

Esistono poi diversi articoli giornalistici della stampa internazionale facilmente reperibili in rete (alcuni dei quali ci hanno dato lo spunto per approfondire con le fonti suddette)

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