Voglia di storia

La nascita della moderna Monte Carlo: "fate il vostro gioco, signori"

Siamo intorno alla metà dell’Ottocento. Sulla Costa Azzurra (che ancora non era nota con questo nome) un piccolo stato deve combattere per risolvere i suoi problemi: Monaco. La famiglia al potere sta affrontando una situazione complicata. Carlo III ha avuto rapporti tormentati con suo padre Florestano: il padre non si occupava a dovere dello stato, le finanze andavano sempre peggio e il rampollo ha cercato di ribellarsi più volte, arrivando allo scontro in più occasioni.

Alla morte di Florestano, tocca a lui gestire la situazione ma è molto compromessa: ci sono tanti debiti inoltre le città di Mentone e Roccabruna, che costituiscono il 90 per cento del territorio statale, si sono ribellate e vogliono l’autonomia. Monaco inoltre deve ballare fra l’influenza francese e un protettorato del Regno di Sardegna.

Insieme alla moglie Antoinette, nobildonna nota per il suo acume, cerca di rilanciare il turismo per fare entrare soldi nelle casse, ma le cose non vanno bene. Finalmente, arriva una prima svolta quando, grazie alle mutate condizioni politiche internazionali, riesce a sistemare la questione Mentone e Roccabruna: le due cittadine passano alla Francia e Monaco diventa piccolissima, ma ottiene 4 milioni di franchi di risarcimento e una serie di agevolazioni. Rafforzato dal trattato con i francesi, Carlo III non ha più problemi di cassa grazie al risarcimento ma ha un problema: Mentone e Roccabruna avevano attività che garantivano introiti, senza di loro il suo stato è improduttivo. Capisce che i problemi si sarebbero riprodotti allora decide di investire sul futuro fondando la Societe des bains de mer. L’idea è semplice: attirare turisti grazie al mare e al clima favorevole a curare i malanni. Non basta, però. Da anni Carlo III sta facendo la corte a Francois Blanc.

Chi è Blanc? E’ un uomo controverso, che ha avuto anche problemi con la legge ma che si è guadagnato la fama di mago facendo fare un mucchio di soldi al principe tedesco che gli ha permesso di aprire un casinò a Bad Homburg. Ha introdotto una roulette meno sbilanciato a favore del banco attirando orde di giocatori, soldi a fiume per il principe e per lui. Bad Homburg però sta diventando un problema: troppa gente si è suicidata per le perdite al gioco creando lo scandalo, inoltre è utilizzabile solo d’estate, d’inverno fa freddo e i ricchi turisti del gioco non ci vanno.
Blanc accetta la corte monegasca, si fa assegnare l’esclusiva per 50 anni e apre un casinò a Monte Carlo. In Francia sono vietati, Nizza che sognava di averne uno protesta ma e Monte Carlo ormai ad avere l’iniziativa. Nasce un nuovo quartiere: non solo casinò ma hotel, caffè e spazi per il divertimento di un turismo elitario, ricco. A Monte Carlo arrivano membri della famiglia reale inglese, nobili, personaggi famosi come Alexandre Dumas. Monaco e la famiglia regnante risolvono i problemi economici (al punto da poter abolite le tasse poco dopo), Blanc fa bingo e diventa il mago di Monte Carlo dopo essere stato il mago di Bad Homburg, la roulette fa il suo lavoro e i giocatori fanno le loro puntate.

Sono passati più di 150 anni ma tutto sommato non si direbbe!

FONTI

“The Grimaldis of Monaco: Centuries of Scandal, Years of Grace” di Anne Edwards

“La moda della vacanza: luoghi e storie 1860-1939” di Alessandro Martini e Maurizio Francesconi 

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