
Voglia di storia
Le armi di assedio improprie nel medioevo: lo sterco
- Mar 22 Feb 2022
Ci sono episodi storici che possono anche far sorridere, rivisti con i nostri occhi. Questo sicuramente può indurre a ilarità.
Nel 1334 il legato pontificio a Bologna, il cardinale Bertrando del Poggetto, si rifugia nella Rocca di Galliera, la sua fortezza in città, a ridosso delle mura, per proteggersi dalla popolazione inferocita per le ultime vicende militari e politiche. Ha una scorta di soldati e di cibo e si sente tranquillo, ma i bolognesi escogitano uno stratagemma originale per metterlo in crisi.
Il professor Gian Maria Varanini nel suo “I riti dell’assedio, alcune schede delle cronache tardo medioevali italiane” (estratto consultabile online di un vecchio articolo della rivista reti medievali: consiglio la lettura, è molto breve e riporta molte curiosità sulle tecniche di assedio dell’epoca, anche divertenti), riporta il racconto di cosa fecero i bolognesi tratto da una fonte di poco successiva (cronaca del 1357, di attribuzione non sicura per quanto concerne l’autore, considerata attendibile dagli storici).
Ecco il testo:
“Fu puosto lo assedio allo bello e nobile castiello dello legato, dello quale de sopra ditto ène. Lo assedio stette dìe quinnici. Lacqua li fu toita, perché lo curzo li fu rotto. Dentro era fodero de pane, vino, carne inzalata e moite cose. Li Bolognesi traboccavano lo sterco dentro dello castiello e valestravano”
In altre parole lo hanno bombardato di sterco in quantità così imponenti da rendere impossibile la vita dentro il castello (considerate anche le problematiche sanitarie che può comportare una ingente presenza di sterco) e costringerlo alla resa.
Una fine davvero ingloriosa per la sua vicenda, molto nota nel bolognese, che non può non farci sorridere!