Voglia di storia

Orologio della stazione di Charing Cross / R Sones / CC BY-SA

La rivoluzione industriale cambia il modo di contare il tempo

Il professor Harari nel suo pregiatissimo "Sapiens - Da animali a dei" spiega bene come sia cambiato il conteggio del tempo negli ultimi secoli. Scrive Harari:

"Nel 1784 cominciò a operare in Gran Bretagna un servizio di trasporto con la diligenza che pubblicò il suo orario. All'epoca, ogni città o cittadina britannica aveva la sua ora locale, che poteva differire dall'ora di Londra anche di una trentina di minuti. Quando a Londra era mezzogiorno esatto, a Liverpool erano forse le dodici e venti e a Canterbury le undici e cinquanta.

Il primo servizio ferroviario commerciale cominciò a operare fra Liverpool e Manchester nel 1830. Dieci anni dopo venne pubblicato il primo orario dei treni. I treni correvano molto più veloce delle carrozze di posta, per cui le bizzarre differenze dell'ora locale diventarono un serio impaccio.

Orologio della torre di Canterbury

Nel 1847 le società ferroviare britanniche organizzarono una riunione dei loro responsabili nella quale si convenne che da quel momento in poi gli orari dei treni sarebbero stati calcolati sull'ora dell'osservatorio di Greenwich e non sulle varie ore locali di Liverpool, Manchester o Glasgow. Un numero sempre maggiore di istituzioni seguì l'esempio delle società ferroviarie.

Alla fine nel 1880 il governo britannico prese una decisione senza precedenti: stabilì per legge che tutti gli orari della Gran Bretagna dovevano uniformarsi all'ora di Greenwich".

Come spiega Harari, prima non lo aveva mai fatto nessuno perché non serviva. La modernità, l'industria, la vita che conosciamo si basano invece su orari e tempo e perciò il problema nacque e venne risolto come vedete.

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