
Voglia di storia
Il coraggio degli antichi romani alla prova del "tonsor" (il barbiere)
- Ven 29 Mag 2020
Nell'antica Roma era abitudine diffusa praticamente in tutta la popolazione utilizzare i servigi di un barbiere. Non era diffusa la prassi di radersi da soli. Il barbiere era chiamato "Tonsor" e in genere si occupava sia della barba che dei capelli. Il lavoro del Tonsor non era semplice. Non esistevano saponi o prodotti simili, per detergere il viso prima della rasatura si usava solo l'acqua. I rasoi in genere erano in bronzo o ferro, erano rudimentali e non venivano cambiati fra un cliente e l'altro. L'operazione di rasatura quindi era complessa e per non sbagliare spesso andava per le lunghe. Nonostante questo, non erano rari gli episodi di ferite o sfregi lasciate sui volti dei clienti dai barbieri meno alibi tanto che furono emanate leggi per disciplinare responsabilità e sanzioni. Per gestire le ferite Plinio il Vecchio suggeriva fra l'altro di applicare preparati a base di tele di ragno bagnate con olio e aceto, sicuramente un rimedio curioso per i nostri standard. Pure il taglio dei capelli non era semplice e spesso lasciava "scalini" nella capigliatura tanto che Orazio scrisse:
"Se io ti vengo davanti coi capelli acconciati a scaletta dal barbiere, tu ridi"
Insomma, andare dal barbiere non era cosa così innocua, per fare una battuta potremmo dire che si trattava di una piccola prova di coraggio. Sarà forse anche per questo che da Adriano (promotore della cosa dando l'esempio in prima persona) in poi, in particolare, si sviluppò la moda delle barbe lunghe (vedere immagine allegata in copertina del volto di Adriano) che durò molto a lungo (immaginiamo con disappunto dei barbieri!)
In effetti, vista la situazione, forse avremmo scelta una barba "hipster" anche noi...