Voglia di storia

La casualità determinante nella storia: maggio 1863 il fuoco amico uccide il generale confederato "Stonewall" Jackson e cambia le sorti della guerra civile americana

Thomas Jonathan Jackson è stato sicuramente uno dei generali più dotati della storia militare e altrettanto sicuramente ha rappresentato una spina nel fianco dell’esercito unionista, almeno per tutta la fase iniziale della guerra civile americana.

La sua morte ha segnato uno dei punti di svolta della guerra ma come spesso capita eventi capitali accadono per episodi. “Stonewall” (soprannominato così, cioè “muro di pietra”, da un suo superiore, in occasione della battaglia di Bull Run, per avere resistito con grande abilità in una situazione difficile, permettendo la ritirata di reparti strategicamente importanti) infatti nel maggio 1863 stava partecipando alla battaglia di Chancellorsville, che fu una delle più grandi vittorie sudiste della guerra. Proprio l’azione di Jackson fu, come molte altre volte, determinante, ma nella notte del 3 maggio, rientrando dopo un’altra azione nelle linee nemiche, insieme a pochi uomini del suo reparto, fu scambiato per un gruppo di unionisti da una linea difensiva confederata: ci furono degli spari, gli uomini di Jackson dissero “state sparando sui vostri”, ma non furono creduti, la linea difensiva disse “è una bugia” e andò avanti a sparare.

Jackson fu ferito alla mano destra e più gravemente al braccio sinistro. Ci vollero ore per portarlo in ospedale e i medici decisero di amputare il braccio per evitare un’infezione. Nonostante questo il 10 maggio morì di pneumonia, conseguenza delle ferite. Il generale Lee pare abbia commentato “lui ha perso il suo braccio sinistro, io il mio braccio destro”. Di certo pur vincendo una grande battaglia i sudisti furono colpiti in modo decisivo: la morte di Jackson fu una svolta verso la vittoria unionista. Come dicevamo in avvio, eventi importanti capitano spesso per caso: non fu ucciso dagli unionisti ma dai suoi uomini, per errore

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