Cultura
PAF 2020: Roberto Citran leggerà Mario Rigoni Stern
- Di: Daniele Gazzaniga
- Lun 17 Ago 2020
Domenica 23 agosto, alle ore 18.00 nel Cortile Federico II, Piazza del Comune 8, incontro con Roberto Citran, introdotto da Andrea Cisi.
Prevista la lettura dei racconti di Mario Rigoni Stern tratti da "Sentieri sotto la neve" e "Il bosco degli urogalli"
“Che magro che sei, fratello!” è un racconto contenuto nella raccolta “Sentieri Sotto la neve”, uscita nel 1998 per Einaudi editore, dell’autore dell’altopiano di Asiago Mario Rigoni Stern.
Nel corso della sua formazione, lo scrittore ha conosciuto l’esperienza della guerra e della prigionia nei campi di concentramento tedeschi, vivendo in prima persona, oltre al patimento fisico, lo smarrimento dell’uomo che vede crollare le proprie convinzioni politiche. Contenuto nella prima delle tre parti della raccolta, quella legata al passato, il racconto ha un ritmo incalzante e mette in scena la storia (vera) del ritorno solitario dell’autore dal lager.
Nato a Padova nel 1955 Citran inizia a far teatro nel 1978 nella sua città. Il primo ruolo da protagonista è nel film "Il prete bello" di Carlo Mazzacurati (1989), per il quale è candidato al Nastro d’argento. Con lo stesso regista vince la prestigiosa Coppa Volpi come attore non-protagonista al Festival del Cinema di Venezia nel 1994 per "Il toro". Alterna cinema, televisione e teatro, lavorando con i più importanti registi italiani come Davide Ferrario, Silvio Soldini, Andrea Segre e Francesco Rosi e stranieri come Pat Murphy e Peter Greenaway. Le sue più recenti interpretazioni sono, al cinema, "Finché c’è prosecco c’è speranza" (regia di Antonio Padovan) e, in tv, la serie "Il cacciatore", al fianco di Francesco Montanari ed Edoardo Pesce.
"Sentieri sotto la neve": nei sedici racconti del libro i personaggi, la natura, i piccoli e grandi accadimenti, l'altopiano dei Sette Comuni e le vicende di guerra che hanno segnato l'autore emergono sempre filtrati attraverso i ricordi e le esperienze personali, emergono con la naturale pacatezza e semplicità proprie del paesaggio di quelle montagne tanto care ed importanti per la sua crescita
"Il bosco degli urogalli": storie di cacciatori, di animali selvatici, di cani, di montagne in cui si respira l’anima degli spazi aperti e di paesaggi impervi solo sfiorati dalla presenza umana. Questo è Il bosco degli urogalli: una serie di racconti pubblicati dapprima in varie riviste e poi raccolti in un’antologia per volere di Italo Calvino.
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