Cultura
'Letture sul Po' serata in golena sulla Motonave Mattei a Gerre dé Caprioli
- Di: Daniele Gazzaniga
- Mar 18 Ago 2020
‘Una serata per pochi intimi’, cosi l'ha definita Michel Marchi, Sindaco di Gerre de' Caprioli, in sede di presentazione. Non erano tanti infatti i presenti all'evento legato alla rassegna culturale itinerante 'Letture sul Po" (ed è un peccato!)
Dopo la prima serata di Isola Pescaroli, il palcoscenico è stato allestito lungo le rive del Grande Fiume Po, anzi sopra di esso sfruttando la Motonave Mattei, ormeggiata alle spalle della splendida scultura illuminata del 'Cristo del Po', collocata all'imbarco della Piarda Guidotti, a due passi dal Bosco ex Parmigiano.
Un peccato dicevamo per i posti rimasti liberi, forse a causa dei 'bagordi' del Ferragosto, o più verosimilmente a causa della pigrizia che spinge sempre più spesso le persone a perdere il piacere di spegnere televisioni e cellulari per condividere momenti di osservazione, ascolto e riflessione dal vivo. Il calore di una voce umana ascoltata dal vivo è insostituibile, sarebbe bene ricordarlo...
Un plauso va comunque fatto agli organizzatori, all'equipaggio ed al Comandante della Motonave Mattei, uno splendido palcoscenico. I presenti infatti sono stati accolti con grande cortesia e disponibilità.
Protagonisti della serata i racconti tratti dalla “Autobiografie della leggera” (1961) di Danilo Montaldi (Cremona, 1º luglio 1929-Val Roia, 27 aprile 1975), scrittore, traduttore, saggista e politico italiano. A dare voce ai personaggi dei racconti, con grande maestria, gli attori teatranti Alberto Branca e Francesca Grisenti.
Complice la mite serata ed il silenzio pervaso solo dal canto delle cicale, ci si è lasciati 'cullare' dal quasi impercettibile movimento della motonave sul fiume, varcando un ponte temporale posto sopra lo scorrere instancabile e silenzioso del fiume, che di storie e di personaggi ne ha visti passare tanti sulle sue rive, per arrivare in ‘un mondo di cent’anni più giovane’, che a noi appare solo come un 'tempo passato'.
Storie di vita tra miseria, disgrazie, azzuffate, ma anche di rivincite su una vita spesso grama, riportate attraverso un linguaggio semplice ma accurato, carico di significati e di gesti. Si è potuta cosi apprezzare la pienezza con cui queste genti vivevano il loro tempo.
Francesca ed Alberto con la loro sapiente arte hanno evocato la presenza dei protagonisti nei loro contesti, situazione e ambienti di un tempo che non esiste più ma del quale siamo figli, pur avendo forse dimenticato almeno in parte valori e "saper fare" che oggi sarebbero utili per essere più umani e solidali.
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