Voglia di Letteratura

"Qui giace qualcuno il cui nome fu scritto nell'acqua"

Cimitero acattolico di Roma, un luogo speciale.

Una tomba ospita le spoglie mortali di John Keats, poeta inglese, strappato alla vita dalla tubercolosi nel lontano 1821: un male spietato che si è portato via miriadi di giovani dell'epoca.

Sulla tomba c'è una lunga scritta in inglese, comprendente un verso celebre:”Qui giace qualcuno il cui nome fu scritto nell’acqua”. Da duecento anni gli studiosi si interrogano per capire il significato profondo di quella iscrizione. Molti ritengono che sia un riferimento alla transitorietà della vita e della condizione umana e probabilmente può essere così.

Io credo che il riferimento sia però più intimo: John Keats nella sua breve vita ha prodotto molto, ma non ha trovato riconoscimento tra i critici del tempo. In punto di morte si sentiva non riconosciuto, quasi sconfitto, uno “il cui nome è scritto nell’acqua”, destinato all’’oblio.

Io sento tanta amarezza in quelle parole, riecheggiata da alcuni versi che ci ha lasciato in cui esprimeva preoccupazione, circa la possibilità di non avere il tempo di esprimere ciò che aveva dentro. Il suo nome, in realtà, è ricordato e la sua storia è raccontata continuamente, la sua tomba riceve omaggi di ammiratori, un museo ha cura degli ultimi luoghi che ha frequentato.  Quell’epitaffio amaro è stato superato dall’amore per il suo genio, lui non lo sapeva quando ci ha lasciato ma ha vinto la sua battaglia.

No, non è stato scritto nell’acqua quel nome...

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